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Target: dopo il tonfo del 32%, merita di restare in un portafoglio da reddito?

Pubblicato 09.06.2022, 10:47
Aggiornato 02.09.2020, 08:05
  • Target ha la performance peggiore tra i grandi distributori quest’anno
  • Il rapido peggioramento delle prospettive evidenzia la difficoltà di Target ad adattarsi agli inattesi cambiamenti della domanda tra l’inflazione alle stelle
  • Malgrado i problemi a breve termine delle scorte, Target resta una solida scelta da dividendo per gli investitori da reddito
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  • Dopo aver prodotto straordinari guadagni durante la pandemia, uno dei maggiori distributori USA, Target (NYSE:TGT), ha visto un’improvvisa e netta inversione della sua fortuna. Il titolo della società di Minneapolis, Minnesota, è crollato del 32% quest’anno, la performance peggiore del settore.

    Il titolo ieri ha chiuso a 156,70 dollari, oscillando vicino al minimo dal novembre 2021.

    TGT Weekly Chart

    Questo incantesimo ribassista arriva dopo che il colosso della distribuzione ha riportato utili del primo trimestre peggiori del previsto il mese scorso ed ha messo in guardia gli investitori circa tagli dei margini ancor più considerevoli nei prossimi mesi. I mercati hanno considerato la notizia un avvertimento sui rischi di recessione negli USA, innescando il tonfo giornaliero del titolo peggiore dal 1987.

    Durante la pandemia, Target ed altri distributori avevano tratto vantaggio dall’aumento delle vendite di prodotti ad alto margine come elettrodomestici, TV e mobili. Questo trend aveva contribuito a spingere le azioni TGT ad una corsa del 180% dal crash del marzo 2020.

    Ma, con i consumatori che hanno cambiato abitudini per via dell’inflazione, il distributore ha registrato vendite minori delle attese. Di conseguenza, le scorte sono aumentate, facendo salire i costi e riducendo ulteriormente i margini.

    Di recente, Target ha annunciato un ulteriore taglio delle prospettive sui profitti, il secondo in tre settimane. Ora si aspetta di registrare un profitto operativo del 2% dalle vendite questo trimestre. Il 18 maggio aveva stimato un dato di circa il 5,3%.

    Bank of America ieri ha abbassato il rating su Target da buy a neutral. Ha anche tagliato il price target da 235 a 165 dollari.

    Target ha una maggiore esposizione relativa a categorie di prodotti voluttuari rispetto ai rivali. Gli articoli generici rappresentavano oltre metà delle vendite di Target nel 2021, contro il 32% di Walmart (NYSE:WMT), scrive Bank of America.

    Prospettive a lungo termine

    Tuttavia, in una recente intervista alla CNBC, l’amministratore delegato di Target Brian Cornell ha ribadito la sua fiducia nel guadagnare margini operativi dell’8% sul lungo termine. Si aspetta una crescita dei ricavi a cifra singola medio/bassa per l’intero anno fiscale e di confermare o guadagnare partecipazione di mercato nel 2022.

    Inoltre, Target usa i suoi negozi come dei mini-centri di distribuzione per la sua fiorente attività digitale, per soddisfare meglio gli ordini online.

    La mossa rientra nel piano di Cornell di rendere i punti vendita più allettanti. Ha diretto la ristrutturazione di centinaia di negozi, ha introdotto molti brand di moda a prezzi ragionevoli ed ha incrementato l’offerta di e-commerce.

    Non c’è dubbio che Target si sia improvvisamente ritrovato in un contesto operativo completamente diverso rispetto alla pandemia. Ma i problemi a breve termine non significano che il distributore abbia perso il suo appeal per gli investitori da reddito.

    L’appeal di Target

    Quando si scelgono titoli che pagano dividendi, il problema maggiore è capire se la società possa produrre robusti flussi di cassa sia nei tempi buoni che in quelli cattivi. Target ha uno storico eccellente da questo punto di vista.

    La società alza costantemente il suo dividendo ogni anno, da 50 anni consecutivi, un periodo che ha visto crisi come il collasso delle dot-com all’inizio degli anni 2000, il crash finanziario del 2008-2009 e la pandemia di COVID-19. Pur distribuendo denaro ogni mese agli investitori, la società ha mantenuto un payout ratio di circa il 30%.

    A giugno dello scorso anno, Target ha annunciato un’impennata di ben il 32% del suo payout, portando il dividendo a 0,9 dollari ad azione, con un rendimento annuo del 2,3%.

    Morale della favola

    Malgrado i problemi a breve termine, Target resta uno dei migliori titoli della distribuzione da possedere, grazie al suo solido potenziale di entrate ed alla sua capacità di riprendersi in fretta. L’attuale debolezza offre un allettante punto di entrata per gli investitori a lungo termine.

    ***

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