Ancora sottotono Telecom Italia (MI:TLIT), che cede al mercato lo 0,29% e si riporta a 86,25 centesimi.
Il titolo è reduce da un allungo a 91,6 centesimi all'inizio della scorsa settimana: in seguito è stato avviato il ripiegamento tutt'ora in corso sui supporti statici di area 85,7 centesimi, ritestati anche stamane.
L'attenzione degli investitori rimane però concentrata sulle strategie del gruppo e del socio di riferimento Vivendi (PA:VIV) *in un contesto in evoluzione competitiva e tecnologica.
Il presidente riconfermato *Giuseppe Recchi *ha smentito con secchezza ieri una eventuale collaborazione con *Open Fiber
Nei giorni scorsi Franco Bassanini, il presidente di Open Fiber, colosso della fibra ottica nato dall'alleanza di Enel (MI:ENEI) con Cassa Depositi e Prestiti, aveva infatti proposto una separazione della rete Tim per una fusione con la stessa Open Fiber.
*Recchi* ha rivendicato 400 mila case connesse al mese che non rendono necessarie alleanze per Telecom Italia.
Il gruppo non teme neanche la competizione di *Iliad *che si appresta ad entrare nel mercato italiano.
Quanto a Vivendi, socio di riferimento di Telecom Italia (anche se in molti lo definiscono di controllo per via del suo peso sul cda), non dovrebbe presentare entro il 30 maggio prossimo nessun altro impegno all'Unione
Europea oltre a quello di Persidera, che d'altronde ha già creato attriti con Telecom Italia che non ne sa nulla, quindi non dovrebbe sbilanciarsi sul problema Antitrust Ue, che poi è quello dell'incrocio tra le partecipazioni di Mediaset (MI:MS) e Telecom Italia bocciato dalla nostra Agcom