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Il gruppo bancario con sede a Bergamo, il 21 maggio 2011, ha annunciato di aver ottenuto l’autorizzazione dalla Banca d’Italia a utilizzare il modello di rating interno avanzato per i rischi di credito corporate e i rischi operativi. La società si attende un impatto positivo di almeno 85 punti base, portandola nel mese di marzo a 9.86% di Core Tier 1, primario indicatore di capitale per l’organo regolatore.
In questo momento, l’autorizzazione all’utilizzo di tale modello interno si limita però alle sole attività del segmento corporate delle nove banche che compongono la rete UBI (Unione di Banche Italiane) e a Centrobanca (la banca d’investimento del gruppo). Il peso di queste attività si aggira nell’intorno del 45% sul totale del rischio di credito. L’impatto positivo di 85 bps esclude dalla misurazione le attività di UBI leasing, UBI factoring e i segmenti retail delle banche rete, vengono inoltre esclusi dall’innovativo modello di misurazione i rischi di mercato e controparte.
Come altri competitors anche il gruppo UBI si è dotato di un sistema di misurazione interno anche se limitato ad alcune categorie di attività, ma non solo, in linea con le esortazioni dei regolatori e del mercato, la banca sta ponendo in essere misure di ottimizzazione delle RWA (Risk Weighted Asset) al fine di migliorare gli indicatori di capitale.
La riduzione del deficit EBA (European Banking Authority) dovrebbe attestarsi tra 20 e 40 punti base. La banca ha margini di miglioramento nella razionalizzazione, il titolo è scambiato a prezzi molto bassi, consigliamo ADD con target 2.5.
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