Ho voluto iniziare questa nuova rubrica di analisi fondamentale “Un titolo ai raggi X” con uno dei titoli che ben rappresenta lo stato attuale del rapporto economia reale-indici nazionali.
L’Azienda in questione è Amplifon (MI:AMPF), leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l’udito, il cui titolo è entrato nel listino principale meneghino (FTSE MIB) il 27 Dicembre 2018.
Come si vede dal grafico la performance è stata davvero verticale in quanto in un decennio si e’ passati da 0.66 euro degli inizi 2008 ai 27.52 dell’ultima chiusura con un mirabolante +458% solo negli ultimi 5 anni (4.932 il 31-12-2004)
Pertanto, la domanda ovvia è: ma questa salita del titolo e’ stata supportata dai fondamentali?
A mio modesto parere, la risposta è NI.
Analizzando i dati dal 2012 (vedi tabella), il titolo ha sempre goduto di una sorta di buona sopravvalutazione soprattutto nei rapporti Utili ed EBITDA con la capitalizzazione; una sovrastima pero’ dovuta alle aspettative di crescita successive (e portate a termine) supportate da un indebitamento finanziario netto nell’ordinario e da un valido price to sales ratio.
Negli ultimi 2 anni notiamo invece che nonostante le quotazioni siano continuate a salire prepotentemente l’apporto dell’indebitamento finanziario netto e del price to sales ratio sono venuti a mancare, con inoltre un P/E quasi raddoppiato ed i rapporti EBITDA e patrimonio netto con capitalizzazione sempre rimasti sopravvalutati.
Segnalo pero’ che l’indebitamento finanziario e’ cresciuto a conseguenza di investimenti: soprattutto per il prestito bancario di 530 milioni di euro ottenuto per l’acquisizione del Gruppo GAES, il maggiore operatore specializzato privato del settore retail dell'hearing care al mondo con una posizione di leadership in Spagna
Un’ ulteriore acquisizione è stata portata a termine in questo inizio dell’anno con un esborso di 34 Ml. di euro. Si tratta dell’ australiana Attune Hearing che vanta una catena di circa 55 negozi, offre servizi di audiologia ed ha chiuso lo scorso esercizio con ricavi per circa 18 Ml. di euro
Tecnicamente possiamo vedere dal grafico che la formidabile impostazione rialzista potrebbe essere giunta a termine (almeno per il momento) in quanto sia RSI decennale che il Price ROC, soprattutto, sono davvero tirati.
Concludendo, il giudizio personale di conseguenza e’ “Underweight” (ipotetico “prezzo giusto” a 19.00 euro) in quanto all’ attuale quotazione di 27.50 euro il titolo, con indebitamento finanziario netto invariato, sconterebbe ricavi per 2,6B con un EBITDA di circa 500 Ml.
Operatività – Entrata short in caso di allunghi in fascia 27.90-28.50 (Stop Loss 29.90) oppure sotto 25.30 con primo target area 23.00
Aggiornamento “operazioni” consigliate
FTSE MIB – Ci troviamo con 2 entrate ed un pmc di 23200 (meno 5.50% circa). Stop Loss con chiusura sopra 25000 (non tassativo in quanto bisognerà valutare indicatori tecnici, al momento molto tirati “tipo Amplifon (MI:AMPF)”)
GAS NATURALE – Long da 1.795 (meno 3% circa).
Hold con eventuale raddoppio in caso di ulteriore discesa diretta in area 1.65 e con primo target area/fascia 2.00-2.10. Stop Loss tassativo alla prima chiusura sotto 1.55
ORO – Long da 1460 (+7.70% circa)
Cambiamo leggermente strategia. Stop profit a 1525 e target in fascia 1590-1600. Poi, visti gli indicatori, tutto da ri-valutare
Un titolo da monitorare – STM (PA:STM) – Il superamento dei 29.00 euro potrebbe dare un’ ulteriore spinta propulsiva al titolo con potenzialità di performance intorno al 100%.
AL MOMENTO la situazione molto complessa a livello di indicatori tecnici sconsiglia qualsiasi tipo di presa di posizione