Continua a mietere vittime Unicredit (MI:CRDI) a causa dell’incertezza sulla scelta del nuovo a.d e per la convinzione, diffusa nel mercato, della necessità di un aumento di capitale.
Unicredit ha avviato un lungo ribasso dai massimi del 2007 in area 45 euro, culminato col il raggiungimento di nuovi minimi pluriennali a 2,636 euro.
Una reazione (rimbalzo tecnico) nel breve resta possibile grazie alle forti speculazioni e manovre che circondano il titolo e se dovesse materializzarsi la divergenza tra l’andamento dei prezzi e quello dei principali oscillatori ancora in zona di forte ipervenduto.
La violazione di 2,75 euro (in chiusura di seduta) ha rappresentato un ulteriore segnale di allarme per il titolo bancario che rischia ora di tornare a vedere quota 2,53 e 2,42 euro in prima battuta e successivamente, con quest’ultima violazione, fino a 2,225 euro (2,005 euro prezzo min. storico).
Primi segnali di ripresa, oltre quota 3,20 euro. Primo obiettivo positivo di medio/lungo termine 3,62 euro con tenuta settimanale per il test a 4. Unicredit in sei mesi ha ceduto il 50%, il 74% in 5 anni, il 93% in 9 anni.
Ancora sotto assedio i titoli del comparto bancario a causa dei timori sul fondo di risoluzione che avrebbe bisogno di ulteriori 1,5 miliardi di euro.
Non solo nel corso degli ultimi mesi ma anche degli ultimi anni, i titoli del comparto non hanno particolarmente brillato, anzi alcuni di essi hanno massacrato, nel corso degli anni, migliaia di piccoli risparmiatori.
In particolare tre sono le azioni (Triade) che negli ultimi 10 anni circa hanno conosciuto solo un cammino in discesa: Banca Carige SpA (MI:CRGI), Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS), Banco Popolare (MI:BAPO) e Unicredit (come riferimento sono stati presi quei titoli di un certo rilievo e capitalizzazione).
Le prime due ed ormai la terza, già hanno conosciuto, non da molto, l’aumento di capitale che purtroppo non hanno risollevato le sorti dei titoli, costrette addirittura a registrare anche nuovi minimi storici.
E se la stessa sorte dovesse toccare anche ad Unicredit?