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Dollaro USA in calo dopo il FOMC, gli investitori hanno paura per il PIL?

Pubblicato 30.07.2020, 06:58

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 29 luglio 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Nell’ultima settimana gli investitori stanno vendendo dollari USA e, purtroppo, il team di Jerome Powell non è riuscito ad invertire la tendenza con l’annuncio di politica monetaria della Federal Reserve. Al contrario, la banca centrale ha dichiarato che il virus pone dei rischi considerevoli e che saranno utilizzati tutti gli strumenti a disposizione per sostenere l’economia.

Come reazione, gli investitori hanno fatto crollare il biglietto verde a nuovi minimi contro tutte le principali controparti. L’euro continua a ricevere la maggior parte della domanda, ma anche sterlina, franco svizzero e dollaro australiano sono richiesti. Sebbene il biglietto verde abbia chiuso la giornata staccandosi dai minimi, la valuta fatica molto ad attrarre la domanda. Powell ha dichiarato che la spesa delle famiglie ha mostrato una ripresa, mentre gli investimenti delle imprese devono ancora recuperare, ha aggiunto che la pandemia ha segnato l’inflazione, ha fatto salire i prezzi dei prodotti alimentari e che l’aumento dei nuovi casi peserà sull’economia. Tra l’aumento dei contagi e dei decessi e la scadenza dei bonus extra per i disoccupati, nessuno si aspettava dell’ottimismo da parte di Powell, e questo ci spiega la risposta fredda dei mercati. Le azioni hanno mantenuto i guadagni precedenti, mentre il rendimento dei titoli del tesoro ha chiuso la giornata in calo.

I dati di domani sul PIL del secondo trimestre dovrebbero confermare i timori della banca centrale sull’economia statunitense. Secondo Powell questo sarà il dato peggiore mai registrato sul PIL. Il recente selloff del dollaro ci suggerisce che gli investitori hanno già preso in considerazione un report più debole, ma, a differenza del primo trimestre, la ripresa potrebbe perdere slancio nei prossimi mesi. Nuove forti misure di stimolo o la scoperta del vaccino potrebbero essere una vera panacea, ma entrambe le opzioni nel breve termine sono poco probabili. Gli investitori sono preoccupati per il PIL, ma ciò che preoccupa di più è quello che succederà dopo che termineranno i sussidi extra per i disoccupati.

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Dall’altra parte dell’oceano, la ripresa dell’euro riflette le previsioni positive dei mercati sulla zona euro. I dati continuano a migliorare per ora e le previsioni per il PIL del 3 trimestre sono positive. Mentre in Germania si prevede una contrazione del PIL nel secondo trimestre, un’eventuale recessione sarebbe solo di natura tecnica. Le riaperture hanno portato ad un aumento della spesa e, in base agli ultimi dati, la ripresa maggiore dei consumi si è verificata in Francia e Germania. Gli investitori seguono da vicino l’aumento dei casi in Europa, ma, per adesso, l’andamento della ripresa, il controllo del COVID-19  e le previsioni generali sono migliori nella zona euro rispetto agli USA, e questo ci spiega il forte rally dell’euro. In tutto il mese di luglio il cambio EUR/USD è stato in calo solo cinque giorni.

Per quanto riguarda le valute legate alle materie prime, tutte e tre sono salite, prima tra tutte il dollaro australiano. In Australia i dati sull’inflazione sono stati migliori del previsto e i prezzi sono  stati migliori del previsto. Anche la sterlina è in salita, sulla scia di dati migliori sulle approvazioni dei mutui. Per stasera sono attese delle revisioni sulla fiducia della imprese in Nuova Zelanda, oltre ai dati sulle concessioni edilizie in Australia.

Ultimi commenti

Dati in miglioramento? L'azienda per cui lavoro (produciamo attrezzature x l'industria) prevede che serviranno 2-3 anni per tornare ai livelli pre covid. Lento miglioramento.
Lorenzo,in vertirá nessuno sa niente, fanno tutti come i calciatori,tirano in porta,se entra è rete,se no......
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