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Il dollaro USA ha ripreso la discesa, trascinato dai titoli del Tesoro

Pubblicato 05.08.2020, 07:08
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 04 agosto 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il dollaro USA è sceso nuovamente questo martedì e potrebbe già mettere fine ad una ripresa davvero brevissima. Non sono stati rilasciati dati economici negli USA, ma il rendimento dei Titoli decennali del Tesoro USA è crollato del 6% ed ha trascinato con sé il dollaro. Secondo i democratici, le trattative sullo stimolo starebbero andando finalmente nella giusta direzione, ma con la fine dei sussidi extra ai disoccupati e la conclusione della moratoria su sfratti e pignoramenti, l’economia USA potrebbe cadere nel baratro se non si agirà in fretta. Come evidenziato dal collega Boris Schlossberg, oltre il 40% degli affittuari negli USA sono a rischio di sfratto. E se non riescono a pagare l’affitto, sicuramente non faranno altre spese. Gli investitori sono tesi ma restano cautamente ottimisti sulla possibilità che il Congresso trovi un accordo a breve, in quanto l’urgenza e le conseguenze sono più che palesi e questo ci spiega il rally dell’azionario.

L’economia USA ed il mercato del lavoro in particolare saranno sotto i riflettori, in vista dei dati ISM non-manifatturieri e dei dati {{ecl-1||ADP}. Sappiamo che l’attività manifatturiera è aumentate a luglio, ma l’aumento dei contagi ha portato alla chiusura di alcuni settori. Il dato di domani ci darà un’idea dell’impatto economico causato dall’aumento dei contagi. La componente relativa all’occupazione dell’ISM non manifatturiero è un indicatore chiave per l’occupazione non agricola. Se il settore dei servizi rallenta, il dollaro scenderà più velocemente, ma se i dati saranno clementi, con un rallentamento minimo a luglio, il dollaro si rialzerà nella speranza di un aumento dell’occupazione.  

La valuta migliore della giornata è stata il dollaro australiano. Non solo la bilancia commerciale Australiana è aumentata a giugno, con un rimbalzo di export e import, ma anche le vendite al dettaglio sono aumentate ad un ritmo più veloce. La Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi invariati ed ha annunciato l’intenzione di tornare sul mercato dei bond. Ha previsto un calo del 6% della crescita quest’anno ed un tasso di disoccupazione superiore al 10%. Tuttavia, il dollaro australiano ha bilanciato queste notizie con le previsioni di una forte ripresa. Il dollaro canadese è salito sulla scia dei rialzi del petrolio. Per domani sono attesi i dati commerciali in Canada e, visto l’aumento dell’indice PMI IVEY, il rally del loonie suggerisce che gli investitori si aspettano dati positivi. In contrasto, il dollaro neozelandese non è riuscito a partecipare al rally visto il calo dei prodotti lattiero - caseari. I dati sul mercato del lavoro sono attesi per stanotte e ci si aspetta mostrino il calo occupazionale registrato nel secondo trimestre a causa del COVID-19.

L’euro ha chiuso la seduta newyorkese a pochi pip da 1,18, dal precedente livello di 1,1721. Vista la mancanza di dati nella zona euro, questo rally può essere attribuito principalmente alla debolezza del dollaro USA. La valuta più debole è stata la sterlina. Gli investitori sono delusi dalla mancanza di progressi nei dialoghi tra UE e Regno Unito e temono che domani i dati PMI relativi al settore dei servizi saranno rivisti al ribasso come quelli manifatturieri.

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