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USA, disoccupazione: 30 mln perdono il lavoro

Pubblicato 07.05.2020, 14:44

USA, disoccupazione: 30 mln perdono il lavoro

La ferita economica in America è forse la peggiore dagli anni ’30.

Si prevede che altri 3 milioni di americani abbiano presentato domanda di indennità di disoccupazione durante la settimana terminata il 2 maggio.

Nelle ultime sei settimane, oltre 30 milioni di americani hanno presentato richieste di indennità di disoccupazione.

Il dato ancora più sconcertante è che quelli che prima sembravano tagli temporanei al lavoro sembrano potersi trasformare in licenziamenti permanenti. GE, Airbnb e United Airlines questa settimana, ad esempio, hanno annunciato tagli in migliaia di posizioni.

Secondo i dati riportati dal ADP National Employment Report, perdite di posti di lavoro di questa scala non hanno precedenti. Il numero totale di licenziamenti per il solo mese di aprile è stato più del doppio di quelli registrati durante la Grande Recessione.

Gli economisti intervistati da Refinitiv prevedono un tasso di disoccupazione del 16%.

Altro dato su cui riflettere riguarda le nuove indennità di disoccupazione.

Mentre solitamente le indennità di disoccupazione sostituiscono in media solo il 40% circa dei salari dei lavoratori, adesso grazie al pacchetto di aiuti da 2 trilioni, i pagamenti settimanali sono aumentati di $ 600.

In 38 stati, il pagamento combinato è pari o superiore al salario settimanale medio. Se è stato difficile convincere gli americani a restare a casa, forse lo sarà anche costringerli a tornare al lavoro.

Le conseguenze politiche

La prospettiva di una prolungate recessione economica si fa sempre più realistica e potrebbe avere pesanti ripercussioni politiche.

Sembra sempre più evidente che la ripartenza “a razzo” così come auspicata da Trump sia un’illusione. I nuovi dati economici potrebbero essere il motivo alla base delle dichiarazioni sempre più frenetiche di Trump sull'emergenza.

“Questo è il peggior attacco che il nostro paese abbia mai subito” ha dichiarato ieri, nonostante per mesi abbia affermato con convinzione che i pericoli fossero minimi. “È peggio di Pearl Harbor, peggio delle Torri Gemelle”.

Con l’economia in recessione diventa difficile per Trump giocarsi una campagna elettorale “rilassata”. Ma c’è sempre una storia da vendere e un pubblico da conquistare, e Trump si gioca la carta della Cina come origine dei mali americani e anche un po’ come scaricabarile.

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