Negli Stati Uniti, il Dipartimento del commercio ha reso noto che nel mese di settembre il dato preliminare degli ordini di beni durevoli ha mostrato un rialzo dello 0,8% in deciso recupero rispetto alla lettura precedente rivista verso il basso da +4,6% a +4,4%. L'indicazione odierna ha battuto nettamente le previsioni del mercato che si era preparato ad un calo del 2,3%. Invece, secondo il Dipartimento del lavoro, nell'ultima settimana le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono state pari a 215mila unità, in rialzo di 5mila unità rispetto alla lettura precedente. Il dato si rivelato leggermente peggiore delle previsioni degli analisti che si erano preparati ad un incremento meno marcato a 214mila unità.
Sul versante valutario, l'euro si rafforza riportandosi saldamente al di sopra di 1,14 dollari, fino a un massimo di seduta a 1,1428 dollari, in corrispondenza con l'inizio della conferenza stampa di Mario Draghi e dopo che la Bce si è mostrata coerente a quanto già precedentemente affermato riguardo alla conclusione del 'quantitative easing' entro la fine dell'anno. In linea con le attese, la Banca centrale europea ha mantenuto invariata la propria politica monetaria confermando che, se tutto procede come previsto, il programma di acquisto titoli si chiuderà a fine dicembre e che i tassi resteranno ai minimi almeno fino alla prossima estate.
Indici; Stoxx600 + 0,06% a 353,46, FTSE -0,29% a 6.942,59, DAX + 0,11% a 11,204,31, CAC 40 + 0,79% a 4,992,04, IBEX 35 + 1,02% a 8.766,00, FTSE MIB + 0,95% a 18,660,50, SMI -0,49% a 8.690,50, S&P 500 Futures + 0,74%
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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