Il broker tedesco conferma il giudizio Buy: “E’ uno dei titoli da privilegiare nel settore utility”. Nei prossimi due anni utile e dividendo saliranno del 40%. Secondo la Ceo Estelle Brachlianoff, il biometano potrebbe sostituire il 25% del gas russo.
Berenberg elogia la capacità di ridurre i costi.
Venerdì 25 novembre Berenberg ha confermato la sua raccomandazione Buy su Veolia Environnement (EPA:VIE), elogiando la resistenza e la crescita del gruppo francese di servizi pubblici. “Continuiamo a ritenere che il prezzo delle azioni di Veolia sopravvaluti la sua esposizione al rischio macroeconomico, trascurando il suo mix di business resiliente, i meccanismi di protezione dall'inflazione, l'approccio proattivo ai prezzi e la capacità di resistere ai venti contrari attraverso la riduzione dei costi”, si legge nel report del broker tedesco. Berenberg indica un obiettivo di prezzo di 36,5 euro, che rappresenta un potenziale di rialzo del 46% rispetto al prezzo di oggi di 24,91 euro.
Biometano, un’energia rinnovabile e conveniente.
Fra le ultime novità di Veolia, leader mondiale per la gestione dell'acqua, dei rifiuti e dell'energia, c’è l’impegno a sviluppare il biometano, ovvero il biogas prodotto dalla fermentazione dei rifiuti organici che, purificato, è utilizzabile come carburante nei mezzi di trasporto o per l'immissione nella rete del gas naturale. Nei giorni scorsi Estelle Brachlianoff, Ceo di Veolia, ha affermato che il 25% del gas russo potrebbe essere sostituito dal biometano, “un'energia locale, rinnovabile e conveniente prodotta dai rifiuti degli impianti di depurazione e delle discariche”.
Nel 2021 Veolia ha prodotto 12 milioni di MWh di elettricità da oltre 14 milioni di tonnellate di rifiuti da discarica. Fiore all’occhiello della società in questo campo è l’impianto di Le Plessis-Gassot: la prima città in Francia riscaldata dal biogas. La discarica di rifiuti non pericolosi di Le Plessis-Gassot cattura il biogas e lo utilizza in un impianto di cogenerazione che produce annualmente 130.000 MWh di elettricità (l'equivalente del consumo di oltre 40.000 famiglie) e 30.000 MWh di energia termica, l'equivalente del consumo di quasi 3.000 famiglie. Le bollette del riscaldamento per gli utenti collegati all'impianto sono state ridotte di oltre il 90%.
Il parere degli analisti.
Per Berenberg Veolia è uno dei titoli da privilegiare all'interno del settore utility. Il titolo Veolia segna un rialzo del 10% nell’ultimo mese e un calo del 23% dall’inizio dell’anno. Su 15 analisti che coprono la società, le raccomandazioni positive (Buy o Outperform) sono 10, quattro i giudizi neutrali. La media dei target price è 31 euro.
Nel terzo trimestre 2022 il fatturato di Veolia è stato di 10,5 miliardi di euro, con una crescita organica del 13,7%. La divisione energia ha registrato un aumento dei ricavi del 44,8% a 1,75 miliardi di euro, grazie al forte aumento delle tariffe per il riscaldamento e l'elettricità, soprattutto nell'Europa centrale e orientale.
Nei primi nove mesi del 2022 crescita de 13,2%.
I ricavi dei primi nove mesi dell’anno sono saliti del 49% a 30,7 miliardi di euro, di cui 7,1 miliardi sono frutto dell’acquisizione di Suez. A parità di perimetro, il gruppo Veolia (inclusa Suez) ha registrato nei primi nove mesi una crescita del 13,2%.
La Ceo Brachlianoff ha confermato gli obiettivi dell’intero 2022, che dovrebbe chiudersi con un utile netto di 1,1 miliardi di euro, in crescita del 20%. Grazie alle sinergie derivanti dall’acquisizione di Suez (350 milioni di riduzione dei costi nel 2022), nei prossimi due anni la redditività di Veolia dovrebbe aumentare notevolmente: la società prevede una crescita dell’Eps (utile per azione) del 40% dal 2022 al 2024. Il dividendo, afferma la società, crescerà in linea con l’utile. Più ottimista il consensus degli analisti, che stima un incremento dell’Eps nello stesso periodo del 55%.
In seguito all’acquisizione di Suez il debito, che a fine 2021 era di 9,5 miliardi di euro, è quasi raddoppiato e arriverà a fine anno a 18,3 miliardi. L’obiettivo del gruppo è tenere il debito al di sotto delle tre volte l’Ebitda, che gli analisti stimano sarà quest’anno di 6,1 miliardi. Nel 2023 la società non ricorrerà a nuove emissioni di bond per rifinanziare i debiti in scadenza, che saranno rimborsati.