Il messaggio della presidente della Fed Yellen di venerdì conferma, salvo sviluppi imprevisti, un rialzo del tasso a marzo (dopo tutta una serie di commenti da falco dalla Fed).
Come se la direttrice della Fed avesse bisogno di aiuto, il vice-presidente Fischer ha affermato che i dati economici sono forti e nessun dato “è risultato negativo negli ultimi tre mesi”.
L’USD si è indebolito marginalmente, perché il mercato dei tassi scontava già una probabilità prossima al 98% di un rialzo del tasso di 25 punti base alla riunione del 14-15 marzo.
Ora i mercati si concentrano sul grado di ripidezza del corso dei tassi, visto che ulteriori rialzi sono al momento sottovalutati.
Noi attualmente prevediamo un rialzo dei tassi a marzo, giugno e settembre.
L’appuntamento più importante nel calendario economico statunitense di questa settimana sarà il rapporto sull’occupazione in uscita venerdì.
Un dato NFP solido, superiore alle 200 mila unità, un tasso di disoccupazione al 4,7% e la crescita delle retribuzioni in aumento del 2,7% a/a faranno aumentare la probabilità di tre rialzi del tasso nel 2017 e stimoleranno la domanda di USD.
Non crediamo che un restringimento da 75 punti base possa far deragliare l’attuale rally delle borse.
Tuttavia, se il rally dell’USD diventasse troppo aggressivo e se il Congresso bocciasse la politica pro-crescita di Trump, potremmo assistere a un brusco rallentamento delle previsioni sui rialzi dei tassi Fed.
Per quanto riguarda i mercati forex, a dominare l’andamento dei prezzi saranno i differenziali fra i rendimenti.
Seguendo questa linea di pensiero, la coppia USD/JPY, sensibile ai rendimenti, rimane un candidato promettente per un ulteriore rally.
Gli operatori dovranno ignorare le sciocchezze di Trump (è “prevista” la pubblicazione dei suoi piani di bilancio e della riforma sanitaria) e continuare a concentrarsi sui dati economici.
Oltre alle buste paga, saranno pubblicati anche gli ordini alle fabbriche, i beni durevoli (oggi) e la bilancia commerciale.
Altrove, la riunione della BCE in programma questa settimana sarà un non-evento, poiché la politica rimarrà invariata e la forward guidance sarà limitata alla luce dell’incertezza politica.
Il cambio EUR/CHF rimane la coppia su cui operare per gestire il rischio accentuato in Europa.