Il ministro all'Economia Akira Amari ha precisato di sperare in una stabilizzazione dello yen ad un livello che sia coerente con i fondamentali economici del paese e che il mercato dei cambi possa trovare un equilibrio nell'impatto dello yen sull'export e sull'import e non di considerare i livelli attuali quelli di equilibrio, come erroneamente interpretato dal mercato in precedenza.
Il risultato di questa precisazione e' che lo yen ha ripreso a cedere terreno dopo la correzione di ieri riportandosi contro dollaro a 102,75 circa.
Il grafico evidenzia alcuni tratti salienti che potrebbero condizionarne l'andamento anche a medio termine.
Il primo e' sicuramente il superamento avvenuto il 9 maggio di area 100, non solo massimi di aprile ma anche e soprattutto il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di giugno 2007.
La rottura di questa soglia apre la strada al test del livello di ritracciamento successivo nella scala di Fibonacci, il 61,8%, posto a 105,50 yen per dollaro circa.
Oltre quella soglia il target si sposterebbe a 108,50, linea di tendenza ribassista disegnata dal top di agosto 1998 e passante per quello di meta' 2007.
Da notare anche la creazione di un potenziale testa spalle rialzista sul grafico di forza relativa che mette in rapporto la serie storica del dollaro yen con quella dell'euro yen.
Quando il grafico di forza relativa sale significa che il dollaro e' piu' forte dell'euro e che quindi guadagna piu' di quest'ultimo rispetto allo yen (o viceversa che lo yen perde piu' contro la moneta Usa rispetto a quella europea).
Il completamento del testa spalle rialzista confermerebbe il proseguimento della fase di debolezza dello yen e della forza di dollaro: c'e' un analogo testa spalle, in questo caso ribassista, sul grafico dell'euro dollaro, figura che se confermata con la violazione di area 1,2750 comporterebbe l'avvio di una fase di recupero di forza della moneta Usa almeno fino ai minimi di luglio 2012 in area 1,2050.