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È ora di scommettere su una maggiore debolezza di JPY e CHF?

Pubblicato 02.09.2014, 12:34
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Nei prossimi giorni gli operatori si concentreranno sui principali eventi economici. Oltre alle riunioni di BCE e BoE (giovedì), mercoledì ci sarà il Consiglio dei Ministri giapponese guidato dal primo ministro Abe e giovedì i regolatori della BoJ annunceranno la loro decisione. Le speculazioni su una ristrutturazione del fondo pensioni dalla riunione di domani generano una buona richiesta dei cross con lo JPY. In Svizzera, l’EUR/CHF tira il fiato dopo che l’inaspettato rallentamento della crescita del PIL svizzero nel secondo trimestre ha raffreddato le pressioni a vendere verso la base fissata dalla BNS a 1,20. La BNS è determinata a difendere la soglia minima di cambio, quindi si profilando buone opportunità per aprire posizioni lunghe.

Speranze di nuovi stimoli in Giappone

Ci dirigiamo verso giornate fitte di appuntamenti in Giappone. Il rimpasto del governo Abe è in programma per mercoledì; giovedì i regolatori della BoJ annunceranno la loro decisione. Per domani c’è in programma la riforma del fondo pensioni del governo giapponese, la tanto dibattuta questione sul prossimo aumento dell’imposta sulle vendite e (forse) un nuovo stimolo monetario per dare una spinta al recente rallentamento dell’Abeconomia. Molti osservatori ritengono che il rialzo dei cross con lo JPY della notte scorsa sia stato dovuto soprattutto alle previsioni che una revisione del fondo pensioni giapponese (in programma nelle prossime settimane) darebbe più peso agli asset stranieri, facendo dunque aumentare le pressioni a vendere sullo yen. Si è poi aggiunta la diffusa domanda di USD, cosicché la coppia USD/JPY è lievitata a 104,89 (mentre scriviamo). D’altro canto, persistono le incertezze sulla tempistica “giusta” per il prossimo aumento dell’imposta sulle vendite (dall’8,0% al 10,0%). Il ministro delle Finanze giapponese Aso sostiene il consolidamento fiscale, quindi non vuole posticipare il previsto rialzo, mentre Honda, consulente del primo ministro, ha detto che preferirebbe aspettare finché le retribuzioni cresceranno in modo consistente e si raggiungerà l’obiettivo d’inflazione della BoJ. A questo proposito, Honda ha aggiunto che la BoJ potrebbe intervenire con nuovi stimoli monetari per raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2,0%. La situazione rimane incerta. A nostro avviso, il primo ministro Abe si posizionerà a favore di un rinvio e addirittura di un nuovo stimolo della BoJ per dare un’altra spinta allo yen prima della fine dell’anno.

Detto questo, giovedì s’incontreranno i regolatori della BoJ, si prevede che alla riunione mensile manterranno invariata la politica, visto che permangono le incertezze. Il sentiment intorno ai cross con lo JPY rimane positivo (si osserva ancora una debolezza generalizzata dello yen), tuttavia, nel caso di un esito deludente, il rischio principale per i prossimi giorni è una rapida serie di vendite tattiche. Per i prossimi due giorni, gli ordini d’acquisto per le opzioni si susseguono sopra 104,00, sotto questo livello s’intravedono gli stop. Al rialzo, le offerte degli esportatori si sommeranno alle barriere per le opzioni a 105,00 e poi a 105,50, proprio sopra la resistenza critica a 105,44 (massimo da 6 anni segnato il 2 gennaio 2014).

EUR/CHF: a caccia di opportunità di acquisto sui minimi

A sorpresa, l’accelerazione del PIL svizzero ha subito un’evidente battuta d’arresto nel secondo trimestre, di pari passo con il deterioramento della crescita nell’Eurozona. La crescita del PIL svizzero su base trimestrale è rimasta invariata, allo 0,0%, rispetto allo 0,5% previsto, la crescita a/a ha subito un rallentamento, attestandosi allo 0,6% rispetto all’1,6% previsto e al 2,0% precedente. Si tratta del rilevamento più debole dal secondo trimestre del 2012. Il cedimento maggiore si è avuto nella produzione, nel commercio all’ingrosso e nei settori finanziari (quasi il 40% del PIL). La “base” minima di cambio fissata dalla BNS per l’EUR/CHF ha permesso alla Svizzera di crescere più rapidamente dell’Eurozona. La debolezza del franco però non sembra apparentemente in grado di proteggere la Svizzera dal recente declino economico europeo. Sembra che, nonostante gli interventi della BNS, il detto “quando l’Europa starnutisce, la Svizzera si prende un raffreddore” rimanga veritiero.

Considerando le previsioni economiche più deboli, la prospettiva di un allentamento della BNS (in risposta al potenziale intervento della BCE) e il fatto che la Fed si sta dirigendo verso la “normalizzazione”, l’USD/CHF dovrebbe proseguire nel suo attuale trend rialzista fino a 0,9455/56 (massimi 5-6 settembre 2013). Per quanto riguarda l’EUR/CHF, pesa la diffusa debolezza dell’EUR, perché viene meno la correlazione negativa fra EUR/USD e EUR/CHF. La correlazione a 40 giorni è scesa al -20%, rispetto al -40% d’inizio agosto. Sebbene l’EUR/CHF tenda al ribasso, la forte determinazione della BNS a garantire il tasso di cambio minimo a 1,2000 per l’EUR/CHF frena le opportunità di un calo. Vista la solida credibilità della BNS, tratteremo ulteriori vendite come opportunità di acquisto sui minimi.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD sta sfidando il supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013). Resistenze orarie per un rimbalzo a breve termine possono essere trovate a 1,3221 (massimo 28/08/2014) e a 1,3297 (massimo 22/08/2014). A più lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD ha fatto segnare una successione di massimi e minimi più bassi. Per il lungo termine si favorisce un declino verso la forte area di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Tuttavia, nel breve periodo monitorate il supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013), viste le generali condizioni d’ipervenduto. Una resistenza chiave staziona a 1,3444 (massimo 28/07/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD sta svanendo vicino alla resistenza implicita dalla linea di tendenza discendente, suggerendo persistenti pressioni di vendita a breve termine. I supporti orari si attestano a 1,6537 e a 1,6501 (minimo 25/08/2014). Resistenze orarie possono essere ora trovate a 1,6644 e a 1,6679. In un’ottica a più lungo termine, la rottura del supporto chiave a 1,6693 (minimo 29/05/2014, si veda anche la media mobile a 200 giorni), annulla le prospettive positive generate dai precedenti massimi degli ultimi 4 anni. Tuttavia, la mancanza di un pattern d’inversione ribassista a medio termine e le condizioni d’ipervenduto di breve termine non suggeriscono una visione ribassista definitiva. Un supporto chiave staziona a 1,6460 (minimo 24/03/2014).

USD/JPY L’USD/JPY registra nuovi massimi, aprendo la strada per un test della forte resistenza a 105,44 (si veda anche il ritracciamento a 61,8% e la linea di tendenza discendente di lungo termine). Supporti orari possono essere trovati a 104,22 (minimo intragiornaliero) e a 103,50 (minimo 22/08/2014). Viene favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014) e a 103,02 viene favorita una ripresa del trend rialzista di fondo. Resistenze robuste possono essere trovate a 105,44 (massimo 02/01/2014) e a 110,66 (massimo 15/08/2008).

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USD/CHF L’USD/CHF rimane ben supportato come si può osservare dai nuovi massimi odierni. Supporti orari si attestano adesso a 0,9177 (minimo 01/09/2014) e a 0,9126 (minimo 28/08/2014). Da una prospettiva a più lungo termine, i recenti miglioramenti tecnici rimandano alla fine della grande fase correttiva entrata in scena dal luglio 2012. Un primo potenziale di rialzo implicato dalla formazione marzo-maggio a doppio fondo è pari a 0,9207. Resistenze chiave si attestano a 0,9250 (massimo 07/11/2013) e a 0,9456 (massimo 06/09/2013).

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