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Futures del greggio - previsione settimanale: 29 Gennaio -3 Febbraio

Pubblicato 29.01.2012, 13:21
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Investing.com – I futures sul petrolio greggio dopo una settimana al rialzo sono scesi venerdì, a causa di dati economici più deboli del previsto e mentre i mercati hanno continuato a monitorare gli sviluppi della crisi del debito UE e le tensioni tra Iran e Occidente.

Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a marzo sono stati scambiati a 99,71 dollari al barile, in salita sulla settimana del 2,1%.

Il prezzo del greggio è sceso al di sotto dei 100 dollari al barile dopo il rilasci di dati che hanno mostrato una crescita lenta dell’economi statunitense negli ultimi tre mesi del 2011.

Il Dipartimento del Commercio ha dichiarato che il PIL USA è cresciuto del 2,8% nel quarto trimestre, contro le aspettative per un aumento del 3%. Mentre il tasso di crescita è stato quello più veloce nell’ultimo anno e mezzo anni, il grosso dell'aumento proveniva da un accumulo delle scorte.

I dati deboli sul PIL sono giunti dopo che la Federal Reserve mercoledì ha rivisto al ribasso le sue previsioni per la crescita economica degli Stati Uniti di quest'anno in un range compreso tra il 2,2% e il 2,7%, contro il range dal 2,5% al 2,9% del mese di novembre.

Gli Stati Uniti sono il principale consumatore mondiale di petrolio, e conta circa il 22% della domanda globale di petrolio.

Le perdite del petrolio sono state limitate da un dollaro USA più debole, che tende a spingere i contratti espressi in dollario. L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è crollato dell’1,98% a 78,94, il minimo dal 9 dicembre

Nel frattempo, i traders del petrolio hanno continuato a monitorare le tensioni tra l'Iran e l'Occidente. Secondo i media iraniani, il parlamento del paese prenderà in considerazione un piano per prevenire un embargo europeo per il suo petrolio ed interromperà le proprie esportazioni già dalla prossima settimana.

L’ UE ha deciso il divieto di importare petrolio dall’Iran a partire dal 1° luglio per esercitare pressione sulla nazione del golfo persico ad interrompere il programma nucleare.

L'Iran è il quarto produttore mondiale di petrolio, ed ha prodotto circa il 5% del petrolio mondiale nel 2010. La minaccia di un’interruzione delle forniture ha spinto i prezzi del petrolio nelle sessioni recenti.

Il Ministro delle Finanze Greco Evangelos Venizelos ha affermato venerdì Atene è ad un passo dalla conclusione della ristrutturazione di 100 miliardi di euro di debito.

L’accordo sulla ristrutturazione del debito greco è una precondizione affinché Atene possa ricevere la sua nuova tranche di fondi di salvataggio di 14,5 miliardi di euro prima della scadenza del 20 marzo.

Venerdì, la società di rating Fitch ha declassato il rating del debito sovrano di Italia, Spagna, Belgio, Cipro e Slovenia, per via di una mancanza di flessibilità di finanziamento a fronte della crisi del debito regionale.

Tuttavia, Fitch ha confermato il rating di Irlanda e lasciato intatto il rating di Francia e la Germania, òe economia principali della zona euro.

Gli sviluppi della zona euro hanno dominato gli scambi nel mercato del petrolio negli ultimi mesi, tra le preoccupazioni che la crisi del debito sovrano possa innescare un rallentamento economico più ampio e frenare la domanda di petrolio.

Giovedì i prezzi del petrolio hanno toccato il massimo di una settimana di 101,37 dollari la barile dopo che il Presidente della Fed, Ben Bernanke, ha posticipato l’aumento dei tassi a fine 2014, aprendo la strada ad un possibile allentamento quantitativo.

Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a marzo sono stati scambiati a 111,62 alla chiusura di venerdì. Il contratto Brent è salito dell’1,8% sulla settimana, con lo spread tra i contratti Brent e il greggio a 11,91 dollari al barile.

Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno gli sviluppi in Grecia, così come l'esito del vertice dell'Unione europea di lunedì. Sempre lunedì, l'Italia terrà un’asta di titoli di Stato a lungo termine, un test importante della domanda di debito del paese.

Inoltre, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulla crescita del settore dei servizi e di quello manifatturiero, mentre venerdì saranno pubblicati i dati sulle buste paga non agricole, un un indicatore importante della ripresa del mercato del lavoro.



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