Investing.com - I futures del rame sono sotto forte pressione nella mattinata di questo lunedì, toccando il minimo da novembre nei timori sul controverso salvataggio di Cipro che ha pesato sulle richieste di investimenti più rischiosi.
I prezzi del rame hanno faticato a salire per via dell’apprezzamento del dollaro, di conseguenza le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il dollaro sale.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,6% 82,89.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del rame con consegna a maggio a 3,443 dollari la libbra nella mattinata europea, in calo del 2,2% sulla giornata.
I prezzi del rame sulla borsa di New York sono scesi del 2,9% nella giornata, al minimo della seduta di 3,419 dollari la libbra, il minimo dal 9 novembre.
Lo scorso sabato l’UE ed il FMI hanno raggiunto un accordo per un salvataggio di 10 miliardi di euro a Cipro. In cambio i creditori internazionali hanno richiesto che tutti i depositi bancari dovranno pagare una tassa unica sull’importo del deposito, più precisamente una tassa del 6,75% sui depositi bancari sotto i 100.000 e 9,9% sui depositi che superano tale soglia.
L’accordo rappresenta il primo di questo genere dall’inizio della crisi: i correntisti vedranno decurtati i loro risparmi in cambio di un aiuto finanziario. L’accordo ha scatenato un vero e proprio assalto ai bancomat a Cipro nel weekend, alimentando i timori che possa innescare una fuga dei capitali dalle fragili economie europee.
Il Parlamento cipriota voterà oggi sull’approvazione o meno della misura. Se il voto sarà ottenuto, le banche potrebbero restare chiuse martedì, dopo la festa nazionale di oggi, per evitare i prelievi in massa.
La notizia ha spinto gli investitori ad evitare gli investimenti più rischiosi, come titoli e materie prime industriali, e dirigersi su beni rifugio come oro e titoli del Tesoro USA.
I timori timori su un probabile rallentamento della seconda economia mondiale hanno pesato sugli investimenti legati alle materie prime.
La Cina è il primo consumatore mondiale di rame, ed ha rappresentato il 40% del consumo mondiale dello scorso anno.
Sul Comex, l’oro con consegna ad aprile ha segnato un aumento dello 0,6%, a 1.602,40 dollari l’oncia troy, mentre l’argento con consegna a maggio ha segnato -0,15%, a 28,80 dollari l’oncia troy.
I prezzi del rame hanno faticato a salire per via dell’apprezzamento del dollaro, di conseguenza le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il dollaro sale.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,6% 82,89.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del rame con consegna a maggio a 3,443 dollari la libbra nella mattinata europea, in calo del 2,2% sulla giornata.
I prezzi del rame sulla borsa di New York sono scesi del 2,9% nella giornata, al minimo della seduta di 3,419 dollari la libbra, il minimo dal 9 novembre.
Lo scorso sabato l’UE ed il FMI hanno raggiunto un accordo per un salvataggio di 10 miliardi di euro a Cipro. In cambio i creditori internazionali hanno richiesto che tutti i depositi bancari dovranno pagare una tassa unica sull’importo del deposito, più precisamente una tassa del 6,75% sui depositi bancari sotto i 100.000 e 9,9% sui depositi che superano tale soglia.
L’accordo rappresenta il primo di questo genere dall’inizio della crisi: i correntisti vedranno decurtati i loro risparmi in cambio di un aiuto finanziario. L’accordo ha scatenato un vero e proprio assalto ai bancomat a Cipro nel weekend, alimentando i timori che possa innescare una fuga dei capitali dalle fragili economie europee.
Il Parlamento cipriota voterà oggi sull’approvazione o meno della misura. Se il voto sarà ottenuto, le banche potrebbero restare chiuse martedì, dopo la festa nazionale di oggi, per evitare i prelievi in massa.
La notizia ha spinto gli investitori ad evitare gli investimenti più rischiosi, come titoli e materie prime industriali, e dirigersi su beni rifugio come oro e titoli del Tesoro USA.
I timori timori su un probabile rallentamento della seconda economia mondiale hanno pesato sugli investimenti legati alle materie prime.
La Cina è il primo consumatore mondiale di rame, ed ha rappresentato il 40% del consumo mondiale dello scorso anno.
Sul Comex, l’oro con consegna ad aprile ha segnato un aumento dello 0,6%, a 1.602,40 dollari l’oncia troy, mentre l’argento con consegna a maggio ha segnato -0,15%, a 28,80 dollari l’oncia troy.