Investing.com - Il prezzo del greggio si attesta vicino al massimo di quattro anni questo martedì, nei timori per l’imminente riduzione delle forniture globali dopo che i produttori hanno deciso di non aumentare la produzione nonostante la richiesta del Presidente USA Donald Trump di intervenire per abbassare i prezzi.
I future del riferimento globale Brent salgono dello 0,72% a 81,08 dollari al barile alle 8:44 ET (12:44 GMT). Il prezzo ha registrato il massimo di 81,48 dollari ieri, il massimo dal novembre 2014.
I future del greggio WTI con consegna a novembre vanno su dello 0,46% a 72,42 dollari, vicino al massimo di ieri di 72,74 dollari, il massimo dalla settimana terminata l’8 luglio.
Il greggio ha visto un’impennata nell’apprensione per la decisione di Trump di azzerare le esportazioni petrolifere iraniane tramite le sanzioni che entreranno in vigore il 4 novembre.
Il vertice di domenica dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e dei membri non OPEC tra cui la Russia, il principale produttore, si è concluso senza alcuna indicazione ufficiale circa ulteriori aumenti della produzione per compensare il calo di quella iraniana.
Trump ha reso noto che potrebbe vendere le scorte delle riserve strategiche USA, se necessario, per abbassare i prezzi alla colonnina.
Khalid al-Falih, Ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, a capo dell’OPEC, ha replicato alle richieste di Trump domenica affermando: “Io non influenzo i prezzi”.
“Il vero motivo per cui hanno deciso di non alzare la produzione potrebbe essere perché non hanno la capacità di scorte sufficiente per renderla disponibile rapidamente”, spiega Phil Flynn, analista degli energetici di Price Futures Group di Chicago, parlando della decisione dell’OPEC.
Il governatore iraniano dell’OPEC Hossein Kazempour Ardebili secondo Reuters avrebbe affermato che l’Arabia Saudita e la Russia “hanno fatto salire i prezzi e li faranno salire ancora di più” e che “non possono rispettare la capacità extra che dicono di avere”.
Intanto, i future della benzina RBOB salgono dello 0,17%, a 2,0507 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento è in salita dello 0,64% a 2,30 dollari al gallone. I future del gas naturale salgono dello 0,33% a 3,039 dollari.