LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio rimbalzano dai minimi di tre settimane visti nella scorsa seduta, dopo che gli stati consumatori hanno annunciato un ingente rilascio delle riserve d'emergenza, dati i persistenti timori per un'offerta limitata.
Intorno alle ore 12,05 italiane, i futures sul Brent guadagnano 1,12 dollari o l'1,2%, a 102,27 dollari il barile, mentre i futures sul greggio Usa scambiano in rialzo di 1,10 dollari, o dell'1,1%, a 97,33 dollari il barile.
Entrambi i contratti hanno perso oltre il 5% nella precedente seduta e hanno toccato i loro minimi dal 16 marzo.
Gli stati membri Iea hanno concordato di rilasciare 60 milioni di barili in aggiunta ai 180 milioni di barili annunciato dagli Stati Uniti la scorsa settimana per ridurre i prezzi del greggio, dati i timori per l'offerta in seguito all'invasione russa in Ucraina.
Il Giappone rilascerà 15 milioni di barili da riserve statali e private, ha comunicato l'agenzia stampa Kyodo.
L'istituto Anz sostiene che il rilascio probabilmente rinvierà gli ulteriori incrementi della produzione da parte di importanti produttori di greggio, e potrebbe dare all'Opec+ più "spazio di manovra rispetto agli appelli per incrementare ulteriormente la produzione".
"Date le quantità, i timori precedenti sulla carenza dell'offerta non sono più giustificati, come si può vedere dall'andamento dei prezzi", si legge in un comunicato Commerzbank (DE:CBKG), che nota che i prezzi del Brent sono calati di circa 12 dollari dal primo annuncio dagli Stati Uniti la scorsa settimana.
La domanda di greggio in Cina dovrebbe rimbalzare a 14,26 milioni di barili al giorno nel secondo trimestre, dopo il calo a 13,9 milioni al giorno nel primo trimestre, con il consumo penalizzato dalle severe restrizioni contro il Covid-19, secondo un ricercatore di China National Petroleum Corp (Cnpc).
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Francesca Piscioneri)