Di Laura Sanchez
Investing.com - Con i prezzi del greggio che continuano a salire dopo il ban americano sulle importazioni di energia russa, Goldman Sachs (NYSE:GS) ha alzato le sue previsioni sul contratto Brent affermando che il mondo potrebbe affrontare uno dei "più grandi shock energetici della storia" a causa della crisi ucraina.
La banca d'affari Usa ha così aumentato la previsione del prezzo spot del Brent per il 2022 a $ 135 al barile dai precedenti $98, mentre l'outlook per il 2023 è stato rivisto a $115 da 105 dollari.
"A breve termine, far fronte a un tale shock dell'offerta richiederebbe l'aiuto combinato delle riserve strategiche globali, del core dell'OPEC, dell'Iran e di prezzi più elevati per ridurre i consumi", avverte la banca d'investimento.
Più della metà dei carichi di marzo della Russia finora non è stata venduta e, se sostenuta, ciò potrebbe rappresentare un calo di 3 milioni di barili al giorno (bpd) nelle esportazioni russe di greggio e prodotti via mare, la quinta interruzione più grande in un mese dalla seconda guerra mondiale, spiega la banca in una nota raccolta da Reuters.
Ricordiamo che la Russia è il secondo esportatore di petrolio al mondo, con un volume di 7 milioni di barili al giorno di greggio e prodotti raffinati.
Meno ottimista Barclays (LON:BARC). La banca britannica ha affermato che l'interruzione della maggior parte delle forniture di greggio marittimo russo potrebbe nel peggiore dei casi spingere i prezzi sopra i $ 200, anche se non ha rivisto le sue previsioni sul Brent per il 2022 precisando che "la situazione rimane molto fluida".
Anche la società di consulenza Rystad Energy concorda con Barclays sul fatto che il Brent potrebbe salire a $ 200 "se l'Europa e gli Stati Uniti vietassero le importazioni di petrolio russo".