LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scambiano poco mossi, cedendo i guadagni iniziali, con i timori per l'offerta in Medio Oriente legati alla guerra tra Israele e Hamas e la sospensione della produzione in un importante giacimento petrolifero libico che hanno bilanciato i dubbi per la debole crescita economica.
Un rapporto dell'American Petroleum Institute (Api) ha mostrato un calo maggiore del previsto delle scorte di greggio nel primo consumatore di greggio al mondo, anche se questo è stato compensato dall'aumento delle forniture di prodotti raffinati.
Intorno alle ore 11,00 italiane, i futures sul Brent cedono 36 centesimi, o lo 0,5%, a 77,23 dollari il barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate statunitense perdono 37 centesimi, o lo 0,5%, a 71,87 dollari.
La crescita della zona euro si è aggirata intorno allo zero per la maggior parte del 2023. Potrebbe essere entrata in recessione nell'ultimo trimestre e le prospettive rimangono deboli, ha detto Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea (Bce).
Il greggio ieri ha guadagnato circa il 2% dopo le perdite di lunedì di oltre il 3%. Domenica la National Oil Corporation (Noc) della Libia ha comunicato di aver sospeso per cause di forza maggiore la produzione al giacimento di Sharara, che può produrre fino a 300.000 barili al giorno.
Dopo il rapporto Api di ieri, occhi puntati sui dati ufficiali sulle scorte degli Stati Uniti del Dipartimento dell'Energia, previsti alle ore 16,30 italiane, per vedere se mostrano la stessa tendenza di variazione delle scorte.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)