Di Mauro Speranza
Investing.com – I prezzi del petrolio tornano a scendere dopo il recupero dei mesi passati. Il greggio viene scambiato sotto i 40 dollari al barile, tornando ai livelli di giugno, mentre il Brent quota 41,70 dollari.
Se resta l’incertezza del recupero della domanda globale di petrolio nonostante la fine del lockdown nei vari paesi e le tensioni tra Stati Uniti e Cina avevano contribuito all’incertezza generale, la notizia del taglio dei prezzi effettato dall’Arabia Saudita spinge ancora in basso il valore del petrolio.
Saudi Aramco (SE:2222), compagnia petrolifera statale, ha rivisto al ribasso il prezzo dell’Arab Light per l’Asia, suo principale mercato, oltre che per gli Stati Uniti”, e potrebbe decidere lo stesso per l’Europa occidentale e per la regione mediterranea”, aggiungono da Bloomberg.
L’agenzia Reuters, inoltre, riferisce che le aziende statunitensi stanno aumentando le loro perforazioni per aumentare l’offerta col fine di cavalcare la recente ripresa dei prezzi.
Le previsioni russe sulla domanda di petrolio
Continuano a pesare le preoccupazioni per la domanda di petrolio, il cui recupero ai livelli del 2018 o 2019 potrebbe essere ancora necessario “attendere due o tre anni”, prevede il Vice Ministro dell’Energia russo, Pavel Sorokin, nel corso di un’intervista ad un quotidiano locale, il ‘Rossijskaja Gazeta’.
Secondo il ministro, la ripresa del traffico aerea con il relativo ripristino del flusso turistico porterà 1-3 milioni di barili al giorno di domanda, ma sarà fondamentale il recupero dell’economia globale e il consumo in Asia e in America Latina.
Secondo Sorokin, comunque, diminuirà il volume di viaggi d'affari, trattative e missioni commerciali, così come diminuirà il numero di viaggi per lavoro con auto privata nei paesi occidentali. All'inizio di settembre, il ministro dell'Energia russo Aleksandr Novak ha affermato che la domanda globale di petrolio nel 2020 potrebbe risultare in calo di di 9-10 milioni di barili al giorno.