Di Ambar Warrick
Investing.com - I prezzi del petrolio sono saliti lunedì, recuperando una parte delle recenti perdite, grazie al fatto che gli investitori scommettono che la riapertura dell’economia cinese e una retorica meno aggressiva da parte della Federal Reserve contribuiranno a stimolare la ripresa della domanda di greggio quest’anno.
La Cina ha riaperto le frontiere internazionali per la prima volta dal 2020, un chiaro segnale che il Paese intende abbandonare completamente la rigida politica dello zero-COVID che ha devastato la crescita economica locale negli ultimi tre anni.
I mercati petroliferi scommettono che questa riapertura stimolerà una forte ripresa della domanda, in quanto altre porzioni del più grande importatore di greggio al mondo torneranno ai livelli di produzione precedenti alla pandemia. Alcuni analisti prevedono che i prezzi del greggio potrebbero salire fino a 140 dollari al barile quest’anno grazie alla ripresa della domanda cinese.
I future Brent sono saliti dello 0,8% a 79,23 dollari al barile, mentre i future del West Texas sono saliti dello 0,7% a 74,31 dollari al barile alle 02:26 CET.
Ma entrambi i contratti hanno subito la peggiore perdita settimanale dell’ultimo mese, con un crollo di quasi il 9% nella prima settimana di contrattazioni del 2023.
Sebbene si preveda una ripresa della crescita economica in Cina, il Paese è ancora alle prese con la peggiore epidemia di COVID-19 mai registrata, che minaccia di sconvolgere il sistema sanitario e di interrompere ulteriormente l’attività economica.
Tuttavia, i mercati petroliferi sono stati sostenuti anche dalle speranze che la Federal Reserve inverta la sua posizione nei prossimi mesi.
Questa settimana l’attenzione è rivolta ai dati sull’inflazione al consumo statunitense, che dovrebbe influenzare il percorso della politica monetaria degli Stati Uniti.
Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha recentemente respinto un’offerta da parte delle aziende per iniziare a rifornire la Riserva Strategica di Petrolio del paese a partire da febbraio, affermando che i prezzi del greggio erano ancora troppo alti. Il governo statunitense ha dichiarato che inizierà a rifornire la riserva solo quando il petrolio raggiungerà i 70 dollari al barile.