Investing.com - I futures del platino restano vicini al minimo dal dicembre del 2008 questo mercoledì, tra i timori che lo scandalo sulle emissioni della Volkswagen (XETRA:VOWG) possa pesare sulla domanda da parte del settore automobilistico.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il platino con consegna a gennaio sale di 6,00 dollari, o dello 0,65%, a 924,10 dollari l’oncia troy negli scambi odierni.
Ieri, i futures del platino sono crollati a 899,60 dollari l’oncia, un livello che non si registrava dall’apice della crisi finanziaria globale, prima di ridurre le perdite e attestarsi a 918,10 dollari, giù di 4,40 dollari, o dello 0,48%.
Il prezzo del platino dovrebbe segnare un crollo del 14,7% nel secondo trimestre, la performance trimestrale peggiore dal 2008.
Il prezzo del metallo è andato sotto forte pressione alla vendita nelle ultime sedute dal momento che lo scandalo sulle emissioni che ha visto coinvolta la Volkswagen ha scatenato i timori per un calo della domanda.
I motori diesel sono principalmente prodotti con platino.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre scende di 3,60 dollari, o dello 0,32%, a 1.123,20 dollari l’oncia troy.
Sui mercati cresce l’attesa per i dati statunitensi previsti nel corso della seduta che forniranno maggiori informazioni sulla forza dell’economia e sull’eventualità di un aumento dei tassi di interesse a breve termine.
Gli Stati Uniti pubblicheranno il report ADP sull’occupazione per il mese di settembre alle 8:15 ET, report che sarà seguito da quello sull’indice dei direttori acquisti di Chicago atteso per le 9:45 ET.
I traders seguiranno con particolare attenzione inoltre l’intervento della Presidente della Fed Janet Yellen, che aprirà i lavori della conferenza annuale della Federal Reserve a St. Louis nel corso della giornata.
I futures dell’oro dovrebbero segnare un crollo del 4% nel trimestre che si concluderà quest’oggi, 30 settembre, per via della possibilità che la Federal Reserve alzi i tassi nel 2015.
Secondo molti economisti la banca centrale statunitense comincerà ad alzare i tassi a dicembre dopo aver mantenuto invariata la politica monetaria questo mese, tra i timori per l’economia globale, in particolare per quella cinese.
Negli ultimi mesi, la tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed è stata un costante oggetto di discussione sui mercati.