Di Barani Krishnan
Investing.com – Non dite che non eravate stati avvisati. Eppure, dopo il colpo di martedì, sono tornati, pronti a caricare di nuovo con le loro corna appuntite. I tori dell’oro sono tornati per restare, ma gli orsi gli permetteranno di ritornare verso il livello dei 2.000 dollari?
Il “Black Tuesday” dell’oro - ogni mercato vive una giornata epocale in cui ci ricorda perché un rally non dovrebbe trattenersi troppo - ha spazzato via il 5% o 93 dollari dal contratto di dicembre, il contratto future più attivo sul Comex di New York, dopo un’oscillazione intraday di 129 dollari. Da allora, scambiare il metallo prezioso è diventato un vero gioco di nervi, o una partita a scacchi davvero impegnativa.
Venerdì l’oro di dicembre ha ceduto l’1% perdendo i guadagni della seduta precedente, in quanto i long e gli short si sono posizionati per determinare il futuro andamento del metallo giallo.
L’oro di dicembre ha toccato il massimo di 1.974,80 giovedì – 25 dollari la di sotto del livello psicologicamente importante di 2.000 dollari. E tutto ciò nonostante il tonfo di martedì, il peggiore crollo giornaliero dell’oro dal 2013.
Per usare una metafora cinematografica, potremmo pensare a Rocky III, quando il protagonista si rialza inaspettatamente in piedi dopo un round particolarmente brutale.
E anche l’oro ce l’ha fatta a rialzarsi, ma da adesso in poi i prossimi movimenti non saranno lineari. Questo significa che non salirà come ha fatto due mesi fa sostenuto dal tifo che gridava “2.000! 2.000! 2.000!”. E neanche che crollerà senza rapidi acquisti che lo faranno volare di nuovo. Dunque, allacciate le cinture e preparatevi alle montagne russe.
Per quanto riguarda il petrolio, il greggio ha segnato una seconda settimana di guadagni, grazie alle stime della Energy Information Administration di cali inaspettati delle scorte nonostante le previsioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia di previsioni più deboli a causa dell’epidemia di Covid-19.
E mentre la nuova ondata di pandemia in tutto il mondo genera timori sulla domanda di energia, i tori dell’oro possono aspettarsi un maggior support dei prezzi nelle prossime settimane da un caro amico: l’OPEC+.
Una commissione dell’OPEC e degli alleati si riunirà mercoledì per valutare il mercato nel tentativo di ritirare circa 2 milioni di barili al giorno dai tagli alla produzione di circa 9,6 milioni di barili decisi a maggio.
“L’OPEC+ cercherà di stare in guardia finché non ci sarà una traiettoria migliore per la ripresa della domanda”, ha dichiarato Ed Moya, analista presso al Newyorkese OANDA.
Rassegna settimanale sui metalli preziosi
I future dell’oro scambiati sulla borsa di New York sono scesi di circa il 3,5% sulla settimana, il primo calo settimanale delle ultime dieci settimane ed il calo maggiore da inizio maggio, quando i beni rifugio e gli asset rischiosi sono crollati a causa di una stretta di liquidità all’apice della paura da coronavirus negli USA.
Sul Comex l’oro di dicembre è sceso venerdì di 16,80 dollari a 1.953,60 dollaro l’oncia, dopo aver toccato il minimo intraday di 1.940,10. Solo una settimana fa, aveva toccato 2.089 dollari, il massimo storico per i contratti future sul Comex, prima che si scatenasse la valanga.
L’oro spot, che indica il metallo disponibile immediatamente, è sceso di 9,15 dollari o dell’1,8%, a 1.944,49, dopo aver toccato il massimo storico di 2.073,41 il 7 agosto.
Nel caso dell’argento, il contratto di settembre è sceso di 1,183 dollari, o del 4,3%, a 26,535 dollari l’oncia, dopo avet toccato il massimo di sette anni di 29,915 dollari il 7 agosto. Sulla settimana, l’argento ha perso il 5,3%.
Malgrado questi ribassi, i prezzi dell’oro sono in salita in media del 27% sull’anno, mentre l’argento indica un rialzo del 47% sulla media.
Rassegna settimanale sugli energetici
Venerdì il greggio West Texas Intermediate di New York, il riferimento statunitense per I future del greggio si è attestato a 42,23 dollari al barile.
Sulla settimana il greggio WTI è salito di 72 centesimi o dell’1,7%, dopo il rialzo della settimana precedente del 2,4%.
Il Brent di Londra, il riferimento globale dei prezzi del greggio, ha chiuso la seduta newyorkese a 44,95 dollari.
Su base settimanale il Brent è salito di 46 centesimi, o dell’1%.
L’Energy Information Administration ha riportato nei dati settimanali rilasciati mercoledì che le scorte di greggio USA sono scese di 4,5 milioni di barili per la settimana terminata il 7 agosto, contro le aspettative dei mercati di un calo di 2,9 milioni.
Nonostante la nuova ondata di Covid-19 che sta colpendo le imprese in quasi tutti gli Stati Uniti da luglio, l’EIA ha costantemente stimato dei cali delle scorte nelle ultime tre settimane, ad un totale di 22 milioni di barili, e questo ha fatto nascere un certo scetticismo nei trader.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia, intanto, ha previsto un calo della domanda mondiale di 8,1 milioni di barili di petrolio al giorno nel 2020 – nonostante la situazione globale sia molto meno tragica di quella degli Stati Uniti.
Calendario settimanale per gli energetici
Lunedì 17 agosto
Stime private sulle scorte di greggio a Cushing da Genscape.
Martedì 18 agosto
L’American Petroleum Institute rilscerà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 19 agosto
L’EIA rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio
L’EIA rilascerà il report settimanale sulle scorte di benzina
L’EIA rilascerà il report settimanale sui prodotti raffinati
Vertice dell’OPEC+
Giovedì 20 agosto
L’EIA rilascerà il report settimanale sulle scorte di gas naturale
Venerdì 21 agosto
Baker Hughes rilascerà il sondaggio settimanale sul numero degli impianti di estrazione attivi