Venerdì gli economisti di BMO hanno rivisto le loro prospettive sull'economia globale, prevedendo una crescita del 3,2% per quest'anno. Questa robusta espansione non sta alleviando in modo significativo le pressioni inflazionistiche, portando a rivalutare la traiettoria dei tassi di interesse della Federal Reserve.
Il capo economista di BMO ha sottolineato la forza dell'economia statunitense, con la spesa dei consumatori e le vendite al dettaglio che hanno superato le aspettative a marzo e un aumento del 4% rispetto all'anno precedente. Questo risultato fa seguito a una serie di forti indicatori economici, tra cui un solido rapporto sui posti di lavoro e un indice dei prezzi al consumo (CPI) inflessibile, che hanno fatto diminuire le aspettative del mercato per un taglio dei tassi della Federal Reserve.
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha riconosciuto martedì che ci vorrà più tempo per essere sicuri che l'inflazione sia sotto controllo. Facendo eco a questo sentimento, il presidente della Fed di New York ha menzionato la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi, sebbene questo non sia lo scenario previsto.
Questa incertezza ha portato a un sell-off dei Treasury statunitensi, con i rendimenti dei titoli a due anni che si sono avvicinati al 5% e quelli dei titoli a 10 anni che hanno superato il 4,6% dall'inizio del 2024.
Nonostante la resistenza iniziale, i mercati azionari stanno mostrando segni di tensione sotto il peso di un'inflazione persistente e della prospettiva di una politica monetaria ancora restrittiva. L'S&P 500, dopo aver guadagnato il 10% nel primo trimestre e aver raggiunto il massimo nell'ultimo giorno di negoziazione di marzo, è sull'orlo di un calo del 5% dopo tre settimane di perdite. Il Nasdaq, che ha toccato un massimo storico solo giovedì scorso, è sceso rapidamente di oltre il 6%.
Il problema di fondo, come sottolineato da Porter, è che la crescita economica rimane troppo forte per frenare in modo significativo l'inflazione. Il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato, ma le richieste di disoccupazione stabili non indicano uno stress economico significativo. La fiducia dei consumatori è bassa, ma la spesa rimane robusta. Inoltre, le esportazioni hanno registrato una buona performance nonostante il dollaro forte, sostenute da una crescita esterna migliore del previsto.
Il prossimo rapporto sul PIL degli Stati Uniti per il primo trimestre dovrebbe mostrare un tasso di crescita del 2,0% su base annua, suggerendo un rallentamento ma non una debolezza dell'economia. L'indice dei prezzi delle spese per i consumi personali (PCE), che sarà pubblicato venerdì prossimo, dovrebbe aumentare dello 0,3%, abbassando leggermente il tasso annuale al 2,7%, rispetto al CPI core del 3,8%.
Approfondimenti di InvestingPro
Mentre gli investitori si orientano nell'attuale panorama economico, con particolare attenzione alle traiettorie dell'inflazione e dei tassi d'interesse, vale la pena notare la performance dello S&P 500 (SPY). L'indice, barometro dei mercati azionari statunitensi, ha dimostrato una certa resistenza nella storia dei suoi dividendi, aumentandoli per 14 anni consecutivi e mantenendo i pagamenti per 32 anni consecutivi, secondo InvestingPro Tips. Questo potrebbe segnalare un livello di stabilità e fiducia degli investitori nonostante le fluttuazioni del mercato.
Con una capitalizzazione di mercato di 498,41 miliardi di dollari e un basso rapporto prezzo/utile di 6,22, l'S&P 500 è una testimonianza della forza dell'economia statunitense evidenziata dagli economisti di BMO. La crescita dei ricavi dell'8,56% negli ultimi dodici mesi, a partire dal quarto trimestre 2023, sottolinea ulteriormente lo slancio economico menzionato nell'articolo. Inoltre, la bassa volatilità dei prezzi dell'S&P 500 potrebbe fornire un po' di conforto agli investitori preoccupati dall'incertezza del mercato.
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