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Usa, coronavirus provoca calo record vendite a dettaglio marzo

Pubblicato 15.04.2020, 17:26
TLIT
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AMZN
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WASHINGTON (Reuters) - Le vendite al dettaglio Usa hanno registrato a marzo un calo record con la chiusura delle attività a causa del coronavirus a ridurre la domanda di molti beni, spingendo la spesa al consumo verso il peggior calo da decenni.

Il Dipartimento del Commercio ha detto che le vendite al dettaglio sono crollate dell'8,7% a marzo, il calo maggiore da quando il governo ha iniziato a seguire i dati nel 1992, dopo un calo rivisto a -0,4% (da -0,5%) a febbraio.

Secondo un sondaggio condotto da Reuters, gli economisti avevano previsto per il mese scorso una contrazione dell'8%.

Milioni di cittadini statunitensi stanno perdendo il lavoro e il dato rafforza la convinzione degli economisti secondo cui l'economia è in profonda recessione. Per porre freno alla diffusione del Covid-19, Stati e governi locali hanno imposto a oltre il 90% degli americani di "stare a casa" o "al riparo".

"L'economia è quasi in caduta libera", osserva Sung Won Sohn, professore di economia aziendale presso la Loyola Marymount University a Los Angeles. "Vedremo il fondo quando i tassi di contagio da coronavirus si stabilizzeranno. Sarà un fondo abbastanza profondo da cui emergere," ha aggiunto.

Il calo registrato nella maggior parte dei settori delle vendite al dettaglio ha superato di gran lunga l'impennata degli ordini online come quelli via Amazon (NASDAQ:AMZN), negozi di alimentari e farmacie, poiché i consumatori hanno fatto scorta di beni di prima necessità come cibo, carta igienica, prodotti per la pulizia e medicinali.

La spesa al consumo rappresenta oltre i due terzi dell'attività economica degli Stati Uniti ed è cresciuta a un ritmo dell'1,8% nel quarto trimestre, con l'economia complessiva in espansione a un tasso del 2,1% nello stesso periodo. Gli economisti non vedono alcun miglioramento della spesa al consumo nel secondo trimestre, con stime di un tasso di declino del 41%, nonostante lo storico pacchetto di misure fiscali da 2.300 miliardi di dollari, che prevede pagamenti in contanti ad alcune famiglie e rinforza i controlli delle indennità di disoccupazione.

"In generale, la spesa al consumo sembrerà peggiore di quanto non sia mai stata, anche se ci saranno alcune categorie resilienti", nota Tim (MI:TLIT) Quinlan, economista senior della Wells Fargo Securities a Charlotte, nella Carolina del Nord. "Il 'panic shopping' nei negozi di alimentari non può compensare la riduzione delle spese che vedremo in altre categorie".

Gli economisti ritengono che l'economia sia scivolata in recessione a marzo. Il National Bureau of Economic Research, istituto di ricerca privato considerato l'arbitro delle recessioni statunitensi, non definisce recessione due trimestri consecutivi di contrazione del Pil, come accade in molti paesi. Piuttosto, l'istituto guarda al calo delle attività diffuso nell'intero sistema economico e della durata oltre qualche mese.

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