Nella battaglia legale in corso tra Ripple e la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, John Deaton, un avvocato che rappresenta i detentori di XRP, ha sostenuto che Ripple dovrà probabilmente pagare un risarcimento minimo. I suoi commenti, condivisi su @CryptoLawUS, suggeriscono che Ripple potrebbe dover pagare solo 20 milioni di dollari o meno, in netto contrasto con i 770 milioni di dollari ipotizzati.
L'argomentazione di Deaton si basa sulla sentenza Morrison della Corte Suprema, che limita la giurisdizione degli Stati Uniti sulle vendite non statunitensi. Ha sottolineato che XRP non è considerato un titolo in diversi Paesi, tra cui Regno Unito, Giappone e Svizzera, dove è classificato come token di scambio o di utilità da autorità di regolamentazione come FCA (BIT:STLAM) e FSA. Questa classificazione internazionale potrebbe avere un impatto significativo sul tentativo della SEC di chiedere il risarcimento per le vendite effettuate al di fuori della sua giurisdizione.
Inoltre, Deaton ha sottolineato che l'azione legale di Ripple non è inquadrata come un caso di frode, ma si concentra sul fatto che gli investitori siano stati danneggiati dalle azioni di Ripple. Ha osservato che la maggior parte delle vendite istituzionali di XRP sono state effettuate a investitori accreditati a prezzi inferiori all'attuale valore di mercato, il che implica che non c'è stato alcun danno per questi investitori. Inoltre, ha menzionato le transazioni On-Demand Liquidity (ODL), affermando che non causano danni grazie alla loro natura rapida.
Deaton ha anche rivelato che 75.000 titolari di XRP si sono uniti alla causa contro la SEC, accusando l'ente regolatore di aver causato un danno piuttosto che Ripple stessa. Grazie a questo sostegno e alle argomentazioni legali presentate, Deaton ha espresso una previsione fiduciosa di uno scenario di vittoria del 99,9% per Ripple in questo scontro legale ad alta posta.
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