MILANO (Reuters) - Il rischio di concentrazione di asset condiziona i rating delle compagnie assicurative italiane, secondo uno studio di Fitch.
Tuttavia, il rischio è parzialmente bilanciato dal forte profilo di business e dalla capitalizzazione che sono tipicamente punti di forza per gli assicuratori italiani oggetto di rating.
Nel report Fitch mette a confronto sei gruppi: Intesa Sanpaolo (MI:ISP) Vita (BBB/negativo), Itas Mutua (BBB/negativo), Poste (MI:PST) Vita (BBB/negativo), Società Reale Mutua Di Assicurazioni (BBB+/negativo), Unipol (MI:UNPI) Gruppo (BBB/negativo) e Vittoria Assicurazioni (BBB/negativo). Assicurazioni Generali (MI:GASI) (A-/negativo) non è inclusa nell'analisi in considerazione della portata internazionale.
Il gruppo di riferimento ha storicamente un'ampia esposizione al debito sovrano italiano (BBB/negativo) e questo ne influenza pesantemente i rating, sottolinea l'agenzia.
"Consideriamo le concentrazioni di asset parte della nostra valutazione di investimento e rischio", si legge nel rapporto.
Fitch ritiene forti i profili di business di Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Reale Mutua e Unipol, che hanno un buon accesso ai clienti attraverso i loro canali distributivi. Intesa Sanpaolo Vita e Poste Vita hanno posizioni di leadership nel mercato Vita, mentre Unipol è il maggiore assicuratore italiano del settore Auto e il leader di mercato nell'uso della telematica. Il profilo di business di Reale Mutua beneficia di una presenza internazionale in Spagna e Cile, dove la compagnia genera circa il 20% dei premi. Fitch giudica infine buoni, invece di forti, i profili di Itas e Vittoria a causa delle loro dimensioni minori rispetto alle rivali.