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Crollo peggiore della sua storia per il PIL degli Stati Uniti

Pubblicato 30.07.2020, 14:42
© Reuters.

Di Mauro Speranza 

Investing.com – Un calo in un solo trimestre corrispondente alla scomparsa di una intera economia come quella della Germania. E' questo, in sintesi, il dato relativo al crollo dell'economia statunitense comunicato nella giornata di oggi.

Il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti, infatti, è sceso del 32,9% nel secondo trimestre 2020, rappresentando il peggio crollo della storia americana da quando il governo ha iniziato a tenere i registri nel 1947, superiore anche a quello della Grande Depressione degli anni Trenta del Novecento.

Tra gli altri dati macro, sono segnalate in crescita le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, salite a 1,434 milioni, anche se il dato è inferiore alle previsioni degli analisti (1,450)

“Gli investitori sono preoccupati per il PIL”, spiega Kathy Lien di BK Asset Management, “ma ciò che preoccupa di più è quello che succederà dopo che termineranno i sussidi extra per i disoccupati.

Il dato era stato anticipato nella giornata di ieri dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nel corso della conferenza stampa post meeting del FOMC di ieri.

Viste le prospettive difficili, Powell aveva cercato di rassicurare circa il prosieguo della politica 'Dovish' da parte della Fed. “Faremo il possibile per limitare danni duraturi all’economia: vogliamo assicurare una forte ripresa e limitare i danni”, ribadiva Powell.

Il coronavirus continua a far paura

Se nel mondo è stata superata la soglia dei 17 milioni di casi di Covid-19, secondo il conteggio della Johns Hopkins University, negli USA sono stati registrati altri 68 mila contagi e 1.270 decessi per coronavirus, con un record in Florida di 216 morti in un giorno: 150 mila i decessi totali nel Paese.

“I casi di coronavirus sono in aumento in alcune aree degli Stati Uniti e ci sono segnali che questo sta pesando sull’economia”, sottolineava Powell, avvertendo che “una piena ripresa dell’economia degli Stati Uniti è improbabile fino a quando la gente non si sentirà sicura di poter tornare alla normalità”.

“La crisi sanitaria pubblica in corso peserà pesantemente sull'attività economica, sull'occupazione e sull'inflazione nel breve termine e pone notevoli rischi per le prospettive economiche a medio termine”, sottolineava

“Il coronavirus rappresenta il più grande shock per l’economia Usa mai registrato a memoria d’uomo”, ha aggiunto Powell.

Secondo alcuni analisti, le dichiarazioni di Powell erano largamente attese dagli operatori e l’attenzione dei mercati è già rivolta al mese di settembre, quando la Fed darà una maggiore 'forward guidance', vale a dire indicazioni più precise sui suoi orientamenti futuri. Tuttavia è chiaro che la politica monetaria, da sola, non può risolvere tutti i problemi dell’economia Usa. E la Fed non ha mai smesso di ricordare al Congresso e ai politici l’importanza del sostegno finanziario dato dal governo federale alle famiglie e alle imprese.

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