Di Alessandro Albano
Investing.com - Nuova record per l'inflazione in Eurozona, con la componente energetica che, secondo le stime pubblicate dall'Eurostat, dovrebbe raggiungere il tasso di crescita più elevato di sempre.
L'inflazione annuale misurata dall'indice dei prezzi al consumo si attesta al 10,0% nel settembre 2022, in aumento rispetto al 9,1% di agosto e oltre il consenso di mercato raccolto da Invetsing.com del 9,7%
Guardando alle principali componenti, l'energia segna il tasso annuale più alto (40,8%, rispetto al 38,6% di agosto), seguita da cibo, alcol e tabacco (11,8% vs 10,6%), beni industriali non energetici (5,6% dal 5,1%) e servizi (4,3% contro il precedente 3,8%).
Dati che, se uniti alle letture delle principali economie fornite giovedì, danno un quadro completo della difficile situazione che sta affrontando il Vecchio Continente.
In Italia, ha riferito l'Istat, i prezzi alla produzione industriale sono aumentati ad un tasso record del 40,1% su base annua ad agosto rispetto al 36,9% nel mese precedente, con un rialzo su base mensile del 2,8% contro il +5% di luglio.
Non va meglio a Berlino, dove l'inflazione dei prezzi al consumo è balzata al 10,0% a settembre (+7,9% ad agosto), il valore più alto mai registrato dai temi dell'unificazione e ben al di sopra delle aspettative del mercato del 9,4%.
Intanto arrivano nuovi aggiornamenti da Bruxelles, dove è in atto il vertice dei ministri Ue per l'energia. Come affermato dall ministro dell'Industria ceco Jozef Sikela, "non è previsto un accordo sull'introduzione di un tetto massimo per i prezzi del gas", dopo che la Commissione Ue ha deciso di non inserire il price-cap tra le sue proposte.
La misura è stata presentata da Italia, Francia, Spagna e Polonia e osteggiata in particolar modo da Germania e Olanda. Secondo quanto riferito da un funzionario Ue a Politico, "molti Stati membri stanno diventando sempre più inquieti per il fatto di non vedere una risposta concreta da parte della Commissione Ue".