Investing.com -- Ad inizio del quarto trimestre, il declino economico dell’eurozona accelera. Come si evince dai dati provvisori raccolti dall’indagine di S&P Global PMI e Hamburg Commercial Bank di ottobre, l'indice Pmi composito della zona euro, uno dei principali indicatori della salute economica dei Paesi, è sceso a 46.5 dai 47.2 di settembre, toccando il valore minimo in quasi 3 anni. Allo stesso modo l’indice pmi manifatturiero nell’Eurozona a ottobre è in calo a 43 punti, un risultato inferiore rispetto ai 43,7 che, secondo l'analisi di Investing.com, si attendevano i mercati e ben al di sotto della soglia dei 50 punti che segna il limite tra contrazione ed espansione.
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Ma a ottobre è record negativo anche per i servizi che nell’Eurozona segnano un punteggio di 47.8, contro i 48.7 del mese di settembre. Si tratta del valore più basso toccato negli ultimi 32 mesi.
“Escludendo i mesi affetti dalla pandemia, la produzione del settore privato sta segnando il più forte rallentamento in quasi un decennio. Anche i nuovi ordini stanno registrando un calo maggiore, evidenziando un peggioramento delle condizioni della domanda di beni e servizi. Di conseguenza, le aziende stanno riducendo gli organici, registrando il primo taglio occupazionale dalle restrizioni pandemiche di inizio 2021, e mantengono il fermo obiettivo di utilizzare le scorte per ridurre i costi. Nonostante le pressioni al rialzo dei prezzi dovute all’aumento del costo del petrolio, ad ottobre il tasso di inflazione di beni e servizi è un po’ diminuito, scendendo ai minimi da febbraio 2021. L’attuale forte riduzione dei prezzi di vendita manifatturieri si è accompagnato ad una moderazione dell’inflazione delle tariffe del terziario”, commentano gli analisti che hanno stilato l’indice HCOB pmi nella consueta nota di aggiornamento mensile.
“Nell’eurozona le cose stanno andando di male in peggio. Il settore manifatturiero è in crisi per il sedicesimo mese, quello dei servizi per il terzo, ed entrambi gli indici PMI principali hanno subìto un altro duro colpo. Con solo alcune eccezioni, tutti i sottoindici hanno inoltre una tendenza sempre più al ribasso. In generale ciò è indicativo di un ennesimo debole trimestre. Dopo due trimestri consecutivi di crescita negativa, non saremo quindi presi alla sprovvista nell’osservare una leggera recessione dell’eurozona durante la seconda metà di quest’anno”, chiosa Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank.