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Istat, produzione industria ferma a settembre tra timori rallentamento economia

Pubblicato 10.11.2023, 15:17
Aggiornato 10.11.2023, 15:18
© Reuters. Dipendenti al lavoro in una fabbrica di ceramiche dove gli operai iniziano i turni prima dell'alba per ottimizzare la luce solare e risparmiare energia, a Città di Castello, Italia, 30 agosto 2022. REUTERS/Jennifer Lorenzini/Foto d'archivio

(aggiunge hyperlink, nessuna modifica al testo)

ROMA (Reuters) - Dopo il modesto rimbalzo congiunturale messo a segno ad agosto, la produzione industriale italiana resta invariata a settembre, mentre il terzo trimestre nel suo complesso segnala solo una lieve espansione e si rafforzano i timori sul complessivo rallentamento dell'economia.

Stando ai dati diffusi questa mattina da Istat, nel mese osservato l'output dell'industria rimane fermo su mese dopo il +0,3% (rivisto da +0,2%) di agosto, a fronte di un consensus che lo vedeva in flessione dello 0,2%.

"La dinamica congiunturale mensile è positiva per quasi tutti i settori di attività economica, con l'eccezione dei beni di consumo (-2,2%)", spiega l'istituto nella consueta nota, precisando che nella frazione luglio-settembre si osserva un incremento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

Corretta per gli effetti di calendario a settembre la produzione segna un decremento per l'ottavo mese consecutivo, con un -2,0% su anno dopo il -4,2% del mese prima.

Secondo diversi analisti, le più recenti informazioni qualitative sull'economia italiana si sono mantenute deboli, disegnando un quadro di pessimismo nell'ultimo trimestre dell'anno per la produzione - considerata un buon anticipatore del Pil - che secondo Prometeia potrebbe flettere dello 0,6%.

In un report, Ing ritiene che un possibile contributo negativo del settore manifatturiero potrebbe rafforzare uno scenario di stagnazione per il Pil nel periodo ottobre-dicembre, che potrebbe trasformarsi in una leggera contrazione nel caso in cui anche i servizi prendano una direzione negativa.

In un altro dato poco incoraggiante, Bankitalia ha comunicato questa mattina che il calo dei prestiti alle società non finanziarie ha evidenziato un nuovo record a settembre.

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La stessa Istat, peraltro, osservava stamani che a ottobre la fiducia di famiglie e imprese ha continuato a calare, suggerendo che l’economia potrebbe decelerare ancora nei prossimi mesi, dopo aver evitato per un pelo di entrare in recessione nel terzo trimestre.

La variazione acquisita per il Pil 2023 è pari al momento allo 0,7%, sotto l'obiettivo fissato nella Nadef allo 0,8% - che il governo ha abbassato dall'1% precedentemente stimato.

(Valentina Consiglio, editing Antonella Cinelli, Sabina Suzzi)

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