ROMA (Reuters) - L'incidenza della povertà assoluta lo scorso anno ha toccato un livello record in Italia.
Secondo le stime preliminari diffuse oggi da Istat, l'incidenza della povertà assoluta tra le famiglie nel 2023 ha raggiunto l'8,5% dall'8,3% dell'anno prima. Nel 2014, quando la serie storica ha avuto inizio, era pari al 6,2%.
L'incidenza tra gli individui è stata del 9,8% dal 9,7% del 2022, rispetto al 6,9% registrato nel 2014.
Lo scorso anno sono risultate in povertà assoluta 2,234 milioni di famiglie, per un totale di circa 5,752 milioni di individui.
L'incidenza della povertà, spiega Istat, era diminuita nel 2019 in concomitanza con l'introduzione del Reddito di cittadinanza, per poi tornare a crescere l'anno dopo con il Covid, aumentando ulteriormente nel 2022 a causa dell'inflazione.
Il Mezzogiorno risulta l'area con una maggiore incidenza anche se in calo (10,3% da 10,7% per le famiglie, 12,1% da 12,7% a livello individuale), ma al Nord "le persone povere sono quasi 136.000 in più rispetto al 2022" con un'incidenza del 9% dal precedente 8,5%.
Istat sottolinea che nel 2023 la spesa media mensile delle famiglie è cresciuta in termini correnti del 3,9% rispetto al 2022, ma in termini reali si è ridotta dell'1,8% per effetto dell'inflazione.
(Antonella Cinelli, editing Valentina Consiglio)