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Italia, revisioni Istat su Pil offrono poco margine a governo per manovra

Pubblicato 22.09.2023, 15:16
© Reuters. Una bandiera italiana di fronte all'Altare della Patria a Piazza Venezia. Roma, 23 marzo 2016.  REUTES/ Stefano Rellandini

di Valentina Consiglio e Antonella Cinelli

ROMA (Reuters) - Istat ha confermato oggi il tasso di crescita dell'economia italiana e il rapporto deficit/Pil relativi al 2022, offrendo poco aiuto al governo impegnato in una complicata manovra per il prossimo anno.

L'esecutivo Meloni sperava che le revisioni odierne avrebbero potuto limitare l'atteso incremento dell'indebitamento netto del 2023, come detto a Reuters da fonti questa settimana.

Tuttavia, nel report "Conti economici nazionali" diffuso stamani dall'istituto di statistica, i numeri su Pil e indebitamento netto per lo scorso anno restano rispettivamente al 3,7% e 8%, come gia` segnalato ad aprile.

Nel corso di una conferenza stampa seguita alla pubblicazione delle statistche, Istat ha specificato inoltre di non attendersi "revisioni sostanziali" per i dati del Pil del primo e secondo trimestre di quest`anno, ha detto Giovanni Savio, a capo della Direzione centrale per la contabilità nazionale.

Gli attuali obiettivi di deficit del governo italiano - che a fine mese saranno rivisti nella Nadef - risalgono ad aprile e ammontano al 4,5% del Pil nel 2023 e al 3,7% nel 2024.

Entrambi i target sono però a forte rischio sforamento per via delle revisioni contabili legate agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, come il Superbonus o il bonus facciate.

La spesa per tali incentivi nel 2022 è stata pari a 2,8 punti percentuali di Pil, circa 54 miliardi di euro, secondo le stime fornite oggi da Istat.

Per quel che riguarda la contabilizzazione dei bonus edilizi nel 2023, l'istituto è in attesa di un 'advice' da parte di Eurostat che potrebbe arrivare in tempo per il 4 ottobre, quando è prevista la pubblicazione dei numeri sul deficit del secondo trimestre, dopo il +12,1% registrato nel periodo gennaio-marzo.

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Nel rivedere le stime dal 2020 al 2022 per via del recepimento di ulteriori dati oltre che del nuovo sistema informativo Sbs, l'istituto di statistica ha contestualmente aumentato in modo netto oggi la stima sulla crescita del 2021 - a +8,3% da +7,0% - ritoccando il deficit/Pil per lo stesso anno all'8,8% dal 9,0%, con un debito che cala a 147,0%.

L'ingente revisione al rialzo del Pil 2021 - +34,67 miliardi di euro rispetto ai numeri di aprile - ha fatto scendere di 0,2 punti percentuali il rapporto deficit/Pil per lo stesso anno.

L'analoga revisione verso l'alto del Pil 2022 - +37,325 miliardi - non ha prodotto un simile effetto positivo perché annullato dalla spesa per i bonus edilizi, ha precisato l'Istituto.

L'incremento nominale del Pil ha fatto scendere il rapporto debito/Pil sia nel 2021, al 147,0%, che nel 2022, al 141,6%.

(Valentina Consiglio, Antonella Cinelli, editing Stefano Bernabei)

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