Di Alessandro Albano
Investing.com - L'Eurozona vede la luce in fondo al tunnel, dopo che le indagini PMI per aprile hanno mostrato che il secondo trimestre potrebbe segnare la fine della recessione tecnica in cui l'area euro è finita dopo il calo del PIL ad inizio anno.
L'indice composito dell'area valutaria, secondo IHS Markit, si è attestato a 53,8 punti, superando le stime del consenso a 53,7, con attività dei servizi a quota 50,5 punti dai 49,6 di marzo scorso e poco sopra le stime del consenso di 50,3 punti.
Sono due, quindi, i mesi consecutivi in cui l'indice segnala una crescita, con le ultime letture che mostrano rialzi sia dell'attività manifatturiera che terziaria. Continua ad essere il manifatturiero il settore che guida la ripresa, affermano da IHS, registrando un aumento pressoché invariato rispetto al tasso record di marzo.
"È incoraggiante osservare quanto, dai dati raccolti nell'indagine di aprile, appaia evidente che nel secondo trimestre l'eurozona uscirà dalla doppia recessione", afferma Chris Williamson, chief business economist di IHS Markit. "Alla straordinaria prestazione manifatturiera, alimentata dall'impennata della domanda sia nazionale che estera visto che molte economie stanno riemergendo dalle restrizioni pandemiche, si aggiungono i segnali di un settore terziario che sta tornando in espansione".
Secondo l'economista, "a meno che non vi siano nuove ondate di contagi provocate da nuove varianti", le restrizioni anti-Covid dovrebbero "progressivamente allentarsi nei prossimi mesi, fornendo slancio all’attività economica terziaria che col trascorrere dell’estate".
L'esperto avverte, tuttavia, che l’intensità della ripresa dipenderà "da quanto le restrizioni verranno allentate", considerando che "quelle relative agli spostamenti oltre confine nazionale potrebbero restare ancora per qualche tempo".
Germania e Italia
La locomotiva europea continua a guidare la classifica generale di crescita, con una forte espansione sostenuta dalla forte prestazione dell’economia manifatturiera, anche se l'indice composito segna i minimi in due mesi a 55.8 rispetto alla stima flash di 56.0. In calo, invece, i servizi che tornano sotto la linea di contrazione a 49,9 punti rispetto ai 51,5 del mese precedente, a causa dell'aumento dei contagi da Covid-19 che ha interrotto la ripresa del settore.
Faticano ancora i servizi italiani, con l'attività che si è contrae a 47,3 punti dai 48,6 di marzo, al di sotto delle stime del consenso che lo vedevano a 50. Al minimo di 3 mesi l'indice composito, che scende a 51,2.
Al contrario, la Spagna ha indicato l’espansione migliore in più di due anni (indice composito a 55,2), con il settore terziario che ha registrato un balzo in avanti (a 54,6 dai 48,1 di marzo) grazie alla programmata riapertura delle aziende e in linea con le aspettative di allentamento delle misure anti Covid.