WASHINGTON (Reuters) - I prezzi al consumo statunitensi sono cresciuti in modo consistente a febbraio, a causa dell'aumento dei costi della benzina e degli alloggi, suggerendo una certa rigidità dell'inflazione che potrebbe ritardare il previsto taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a giugno.
L'indice dei prezzi al consumo (Cpi) è aumentato dello 0,4% il mese scorso, dopo essere salito dello 0,3% a gennaio, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro. La benzina e gli alloggi, che comprendono gli affitti, hanno contribuito per oltre il 60% all'aumento mensile del Cpi. Nei 12 mesi fino a febbraio, il Cpi è salito del 3,2%, dopo il 3,1% di gennaio.
Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento dello 0,4% del Cpi su mese e del 3,1% su base annua. L'aumento annuale dei prezzi al consumo è rallentato rispetto al picco del 9,1% del giugno 2022, ma il progresso si è arrestato negli ultimi mesi.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Francesca Piscioneri)