WASHINGTON (Reuters) - I prezzi al consumo statunitensi sono cresciuti più del previsto a gennaio, a causa dell'aumento dei costi degli alloggi e dell'assistenza sanitaria, ma la ripresa dell'inflazione probabilmente non cambierà le aspettative che la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse nella prima metà di quest'anno.
L'indice dei prezzi al consumo (Cpi) è aumentato dello 0,3% il mese scorso, dopo la crescita dello 0,2% a dicembre, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro. Le revisioni annuali dei dati del Cpi pubblicate venerdì scorso sono state contrastanti, ma in generale hanno mostrato che l'inflazione è in calo dopo l'impennata del 2022.
Nei 12 mesi fino a gennaio, il Cpi è salito del 3,1%, in seguito all'aumento del 3,4% a dicembre. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento dello 0,2% sul mese e del 2,9% su base annua. L'aumento annuale dei prezzi al consumo si è moderato rispetto al picco del 9,1% del giugno 2022.
Escludendo le componenti volatili di cibo ed energia, il Cpi è aumentato dello 0,4% il mese scorso, dopo essere cresciuto dello 0,3% a dicembre. Oltre agli affitti, i rincari di inizio anno hanno probabilmente contribuito all'aumento del cosiddetto Cpi core.
Il Cpi core è salito del 3,9% su base annua a gennaio, pari all'aumento visto a dicembre.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)