FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione della zona euro è scesa al livello più basso in oltre due anni nel mese di ottobre, in seguito al calo dei prezzi dell'energia e al freno alla domanda dovuto agli elevati tassi di interesse fissati dalla Banca centrale europea.
I dati sembrano avvalorare l'opinione del mercato che la Bce abbia smesso di aumentare i tassi nell'ambito della lotta contro l'inflazione, che è stata alimentata da un costo più elevato del carburante, da interruzioni delle forniture e dalla ripresa della domanda in seguito alla pandemia del Covid-19.
I prezzi sono cresciuti del 2,9% su base annua a ottobre, al ritmo più lento da luglio 2021, rispetto al 4,3% del mese precedente, in base alla stima flash di Eurostat.
L'inflazione ha iniziato a scendere bruscamente il mese scorso, poiché il massiccio aumento dei prezzi dell'energia registrato un anno prima ha influito sul confronto annuale.
Anche la misura dell'inflazione che esclude l'energia, gli alimenti, l'alcol e il tabacco è scesa dal 4,5% al 4,2%, ai minimi da luglio 2022. Questo dato è considerato dalla Bce come un indice più accurato della tendenza di fondo.
Tutte le componenti del paniere dell'inflazione hanno registrato aumenti più contenuti rispetto al mese precedente, anche se il rallentamento è stato minimo nei servizi, al 4,6% dal 4,7%, probabilmente a causa dell'aumento dei salari.
Sebbene l'inflazione sia ancora relativamente lontana dall'obiettivo del 2% fissato dalla Bce, i dati di oggi rafforzano probabilmente la convinzione della banca centrale che l'inflazione scenderà lentamente verso il proprio obiettivo entro il 2025.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)