BRUXELLES (Reuters) - L'economia della zona euro ha subito una contrazione marginale nel terzo trimestre, come ha confermato una nuova stima, sottolineando le aspettative di una recessione tecnica se il quarto trimestre si rivelerà altrettanto debole, ma l'occupazione è comunque aumentata.
Eurostat ha confermato la stima del 31 ottobre secondo cui il prodotto interno lordo dei 20 Paesi che condividono l'euro è sceso dello 0,1% trimestre su trimestre nel periodo luglio-settembre, a fronte di un aumento dello 0,1% su base annua.
Il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, aveva detto già la scorsa settimana che l'economia della zona euro probabilmente subirà una leggera contrazione o al massimo una stagnazione nel quarto trimestre, dopo che i dati sull'attività economica di ottobre hanno mostrato un ulteriore indebolimento della domanda nel settore dei servizi.
Tuttavia, contrariamente alla tendenza abituale quando l'economia si indebolisce, nello stesso periodo l'occupazione nella zona euro è aumentata dello 0,3% su base trimestrale, per un incremento dell'1,4% su base annua.
I dati Eurostat hanno evidenziato una crescita economica trimestrale dello 0,1% in Francia, dello 0,3% in Spagna e dello 0,5% in Belgio, che non sono bastate a compensare il crollo trimestrale dello 0,1% in Germania, l'assenza di crescita in Italia e le contrazioni in Austria, Portogallo, Irlanda, Estonia e Lituania.
Il crollo della crescita è causato dall'inflazione elevata e dai tassi d'interesse record, oltre che dal costante inasprimento della politica fiscale.
A causa del forte calo dell'inflazione in ottobre, la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse nella riunione del 26 ottobre, ponendo fine a una striscia senza precedenti di 10 rialzi consecutivi.
De Guindos ha detto che, data l'attuale elevata incertezza, l'istituzione continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per quanto riguarda la sua futura politica monetaria.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)