FRANCOFORTE (Reuters) - In occasione del meeting del 20 luglio, i policymaker della Banca centrale europea hanno espresso preoccupazione per la possibile eccessiva reazione dell'euro sottolineando che le favorevoli condizioni di finanziamento "non possono essere date per scontate" e dipendono dalla politica monetaria accomodante di Francoforte.
E' quanto emerge dalle minute dell'ultimo meeting Bce, diffuse oggi.
Il recente rimbalzo dell'euro, che sta rendendo meno attraenti le esportazioni europee, è stato identificato dagli investitori come la maggior minaccia per gli sforzi messi in campo da Francoforte al fine di far salire l'inflazione della zona euro.
Dalle minute emerge che i banchieri centrali avevano contezza di questo rischio quando hanno deciso di non modificare l'attuale politica monetaria ultra-accomodante.
"Sono stati espressi timori sulla possibile reazione eccessiva di un 'repricing' da parte dei mercati finanziari, soprattutto per quelli valutari, nel futuro", dice la Bce nei verbali dell'ultimo incontro.
"E' stato messo in evidenza che le condizioni di finanziamento ancora favorevoli non potevano essere date per scontate".
I banchieri di Francoforte hanno anche detto che la durata e il ritmo del Qe non sono le uniche leve a disposizione per aggiustare l'orientamento e che è necessario "più spazio a livello di politica in entrambe le direzioni".
Dalle minute emerge anche che è stata fatta una proposta di aggiustare la guidance della banca centrale, che prevede tra l'altro la garanzia di aumentare se necessario l'ammontare del Qe rispetto agli attuali 60 miliardi al mese, ma che questa è stata bocciata per paura di una reazione negativa da parte dei mercati.