ROMA (Reuters) - I 318 lavoratori del sito di produzione di Figline-Valdarno che sarà chiuso dal gruppo belga Bekaert (BR:BEKB) il 3 ottobre riceveranno la cassa integrazione in attesa che lo stabilimento sia rilevato da un'altra azienda.
Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, al question time oggi alla Camera.
"Stiamo riscuotendo nel mercato un certo interessamento per quello stabilimento, credo che quelle persone possano avere la cassa integrazione per cessazione e spero possa durare il meno possibile", ha detto il ministro M5s.
Di Maio ha annunciato ieri ai sindacati che nel decreto su Genova e le altre emergenze ci sarà il ripristino della cassa integrazione straordinaria per cessazione dell'attività aziendale.
I decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi, avevano eliminato, dal primo gennaio 2016, la possibilità di accedere al trattamento straordinario di integrazione salariale per la causale di cessazione di attività anche parziale. In base alla modifica, le imprese che hanno cessato l'attività o hanno ceduto un ramo d'azienda non hanno avuto più accesso alla cassa integrazione straordinaria.
Secondo i sindacati, entro fine anno saranno 30.000 i lavoratori senza reddito per mancanza della cassa.
Il gruppo belga ha reso noto di voler cessare l'attività nella fabbrica dove vengono prodotti rivestimenti di gomma sostenendo che non fosse più competitivo a causa di alti costi fissi strutturali.
In Italia Bekaert impiega 600 persone in tre siti diversi: Incisa Valdarno, Assemini e Milano.
"Stiamo provando a coinvolgere il gruppo Pirelli (MI:PIRC) nella vertenza", ha aggiunto Di Maio, ricordando che 4 anni fa la stessa Pirelli aveva ceduto il sito a Bekaert.