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Governo pronto a interventi Bcc, via obbligo gruppi in emendamenti Lega

Pubblicato 14.11.2018, 16:17
Aggiornato 14.11.2018, 16:17
© Reuters. Il vice premier Luigi Di Maio

ROMA (Reuters) - Il governo annuncia interventi a sostegno delle banche di credito cooperativo mentre la Lega, in Senato, ha già depositato emendamenti che cancellano l'obbligo di adesione alle holding previsto dalla riforma del Pd.

"Le Bcc diano credito alle piccole e medie imprese del Paese e non si mettano a speculare in borsa", ha detto il vice premier e leader del Movimento cinque stelle, Luigi Di Maio, durante una riunione a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte e l'altro vice premier, Matteo Salvini.

Nel 2016, l'esecutivo di Matteo Renzi ha varato una riforma che obbliga le quasi 300 banche di credito cooperativo esistenti a confluire in tre gruppi: Iccrea, Cassa centrale Banca e l'altoatesina Raiffeisen.

Il processo di consolidamento mira creare istituti in grado di accedere al mercato dei capitali, prevenendo possibili crisi.

La Lega ha contestato la riforma inducendo il governo ad inserire una moratoria nel decreto Milleproroghe di luglio.

L'esecutivo ha infatti raddoppiato a sei mesi il periodo concesso alle Bcc per firmare il cosiddetto patto di coesione, l'atto con il quale si aderisce alle holding.

Il regista dell'operazione è stato Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama.

"Abbiamo compiuto un'ulteriore riflessione su come tutelare il carattere di mutualità e di territorialità del credito cooperativo alla luce degli sviluppi della riforma delle Bcc" si legge in una nota del Carroccio.

In Senato Lega, Fratelli d'Italia e la Svp (gruppo per le Autonomie) hanno presentato emendamenti al decreto fiscale che consentono alle Bcc di scegliere se aderire alle holding oppure dotarsi di "sistemi di garanzia istituzionale".

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L'alternativa riguarda le Bcc con patrimonio anche inferiore a 100 milioni ma con requisiti patrimoniali e di liquidità adeguati.

Gli emendamenti della Lega, alcuni a firma dello stesso Bagnai, fanno riferimento al regolamento europeo 575/2013 che disciplina anche gli Istitutional protection scheme (Isp): accordi contrattuali con i quali le banche aderenti si garantiscono reciprocamente liquidità e solvibilità per evitare rischi di fallimento.

(Angelo Amante, Giuseppe Fonte e Stefano Bernabei)

((Redazione Roma, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 06 85224245, Reuters Messaging: francesca.piscioneri.reuters.com@reuters.net))

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