Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 20 novembre:
1. Euro in ripresa dopo essere sceso nei timori per la coalizione tedesca
L’euro sale contro le altre principali valute, recuperando le perdite segnate nella seduta asiatica in seguito al fallimento nella notte delle trattative sulla formazione del prossimo governo di coalizione tedesco.
Le trattative sono fallite quando il Partito Liberale Democratico (FDP) ha lasciato il tavolo, mettendo fine agli sforzi per formare un governo di coalizione a tre.
Il fallimento delle trattative lascia alla Cancelliera tedesca Angela Merkel l’opzione di formare un governo di minoranza. Se non viene formato un nuovo governo, il presidente può indire delle nuove elezioni.
Il Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeirer rilascerà una dichiarazione alle 13:00 GMT (8 ET).
Il cambio EUR/USD si attesta a 1,1880 nelle prime ore di scambi a New York, staccandosi dal minimo della notte di 1,1723: secondo gli investitori è poco probabile che il fallimento delle trattative sulla coalizione tedesca pesi sulle prospettive economiche della regione.
Contro lo yen, l’euro sale dello 0,2% a 132,35, dopo aver toccato il minimo di due mesi di 131,18 nella notte (EUR/JPY).
2. Borse globali in calo, scambi cauti
I mercati azionari globali sono perlopiù al ribasso negli scambi cauti odierni, con l’attuale mercato rialzista che continua a mostrare segni di cedimento dopo l’anno stellare registrato finora.
I mercati dell’Asia Pacifica hanno chiuso misti. In particolare, l’indice cinese Shanghai Composite ha recuperato le perdite negli scambi pomeridiani riprendendosi dal crollo maggiore da agosto dopo che Pechino ha emesso delle nuove linee guida per regolare i prodotti di gestione asset.
In Europa, la maggior parte delle borse è negativa negli scambi di metà mattina, con il principale indice tedesco sotto pressione.
A Wall Street, i tre principali indici si avviano ad un’apertura in lieve ribasso, mentre gli investitori tengono d’occhio gli sviluppi sulla riforma fiscale. I titoli azionari USA sono crollati venerdì, con gli indici Dow e S&P 500 che hanno registrato il primo calo durato due settimane da agosto.
3. Riflettori ancora puntati sugli sviluppi della riforma fiscale USA
Gli investitori seguono da vicino gli sviluppi sulla riforma fiscale statunitense all’inizio di una settimana ridotta per festa.
Ieri il Presidente Donald Trump ha scritto su Twitter che il Senatore Jeff Flake si opporrà alla proposta di legge dei Repubblicani, ma l’ufficio del Senatore ha reso noto che non ha ancora deciso.
La Camera dei Rappresentanti la scorsa settimana ha approvato la proposta di legge per abbassare le tasse alle imprese e tagliare quelle dei privati per molte famiglie nel 2018, un passo in avanti in quella che sarà la più grande riforma delle tasse USA dagli anni Ottanta.
Tuttavia, la legge potrebbe incontrare delle difficoltà in Senato, per via delle resistenze tra i Repubblicani. I legislatori al Senato dovrebbero votare sulla loro versione della proposta di legge dopo il Giorno del Ringraziamento, che si festeggia questa settimana.
Più di due defezioni tra i Repubblicani peserebbero negativamente sulla proposta. Il Senatore del Wisconsin Ron Johnson ha già affermato pubblicamente di essere contrario alla proposta di legge nella sua forma attuale.
4. Il Bitcoin supera gli 8.000 dollari per la prima volta
Il prezzo del Bitcoin tocca un nuovo massimo storico sopra gli 8.000 dollari, superando una settimana selvaggia per la criptovaluta.
La valuta digitale si attesta a 8.060 dollari, dopo aver segnato il massimo storico di 8.130 dollari.
L’impennata segue l’enorme sell-off visto all’inizio della scorsa settimana, che ha fatto crollare il prezzo del Bitcoin a circa 5.500 dollari.
Il Bitcoin, noto per le sue forti oscillazioni, tende a riprendersi in fretta dai crolli. È schizzato di oltre il 500% finora quest’anno ed ai prezzi attuali ha una capitalizzazione di mercato totale pari a 135 miliardi di dollari.
5. Il greggio inizia la settimana sulla difensiva
Il prezzo del greggio inizia la settimana al ribasso, il calo delle aspettative di una proroga dei tagli alla produzione OPEC e i timori per l’aumento della produzione USA pesano sul sentimento.
I future del greggio USA scendono di 26 centesimi, o dello 0,5%, a 56,45 dollari al barile, mentre il Brent si attesta a 62,29 dollari, in calo di 43 centesimi, o dello 0,7% dall’ultima chiusura.
I trader hanno affermato che stanno evitando di prendere nuove posizioni lunghe in vista del vertice OPEC in agenda a fine mese, quando il gruppo di produttori dovrebbe decidere se continuare con i tagli alla produzione finalizzati a supportare i prezzi.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), insieme ad un gruppo di produttori non-OPEC guidati dalla Russia, sta riducendo la produzione dall’inizio dell’anno nel tentativo di mettere fine alle scorte globali in esubero e far salire i prezzi.
L’accordo per tagliare la produzione scadrà nel marzo 2018 ma l’OPEC si incontrerà il 30 novembre per discutere delle prospettive della politica.