Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo martedì 26 giugno:
1. Navarro calma i mercati ma Xi si prepara a rispondere
Peter Navarro, importante consigliere commerciale del Presidente Donald Trump, ieri ha affermato che le restrizioni sugli investimenti contro la Cina ed altri paesi non saranno immediate, riducendo i timori che il governo stesse preparando delle ampie limitazioni su compagnie possedute da stranieri.
I suoi commenti seguono la notizia che ha fatto tremare Wall Street per la prospettiva che gli Stati Uniti potessero vietare a compagnie possedute per almeno il 25% da cinesi di comprare aziende con “tecnologie industrialmente significative”.
Navarro ha ribadito che i mercati hanno frainteso il messaggio delle notizie, dichiarando che gli investitori dovrebbero invece focalizzarsi sugli sforzi compiuti dalla Casa Bianca per proteggere le esportazioni americane e sul progresso generale dell’economia.
Intanto, il Presidente cinese Xi Jinping la scorsa settimana ha reso noto che non esiterà a replicare alle decisioni statunitensi sul commercio, secondo quanto riportati ieri dal Wall Street Journal.
“In Occidente si ha l’idea che se qualcuno ti colpisce sulla guancia sinistra, bisogna porgere anche l’altra guancia”, si legge nel report di Xi, secondo quanto hanno riportato persone che hanno assistito ai commenti. “Nella nostra cultura, invece, colpiamo a nostra volta”.
Xi interverrà giovedì al Global CEO Council, un gruppo di circa 20 amministratori delegati della maggior parte delle compagnie multinazionali occidentali, come Goldman Sachs (NYSE:GS) e Volkswagen (DE:VOWG_p), si legge nell’articolo del Journal.
2. I titoli azionari USA riprendono fiato dopo la giornata peggiore da mesi
I future dei titoli USA sono pressoché invariati nei primi scambi, segnale che i mercati potrebbero riprendere fiato dopo aver registrato il calo giornaliero peggiore in più di due mesi ieri.
Alle 5:40 ET, i future Dow blue-chip salgono di 7 punti, o dello 0,1%. Anche i future S&P 500 ed i future Nasdaq 100 indicano rialzi simili per i rispettivi indici in apertura.
I movimenti pressoché minimi negli scambi pre-market seguono i pesanti crolli di ieri, quando ciascun indice è crollato di più dell’1% mentre Wall Street si preparava a nuove azioni contro le compagnie cinesi da parte del governo Trump.
Le borse si sono poi riprese in parte nell’ultima ora di scambi, tuttavia, dopo le parole di Navarro che hanno smorzato le dichiarazioni del governo USA.
Tra le notizie sugli utili, la compagnia edile Lennar (NYSE:LEN) e la catena di fast-food Sonic sono tra le principali aziende a riportare i risultati trimestrali.
I mercati azionari europei vedono una modesta ripresa, recuperando leggermente dopo l’inasprimento delle tensioni commerciali che hanno pesato sui titoli dal momento che gli investitori si sono allontanati dagli asset rischiosi. Tra gli indici nazionali, l’indice tedesco DAX legato alle esportazioni, il più colpito dalle tensioni commerciali, sale dello 0,5%.
In Asia, i mercati nipponici hanno recuperato le perdite precedenti chiudendo in salita, mentre i titoli cinesi sono entrati in territorio ribassista - cioè quando avviene un crollo del 20% o più dal massimo di 52 settimane - nei timori per gli attriti commerciali tra Washington e Pechino.
3. Il dollaro si stacca dal minimo di 2 settimane, euro e sterlina in calo
Il dollaro sale mentre sui mercati ritorna la calma in seguito ai commenti del consigliere commerciale della Casa Bianca Peter Navarro che hanno contribuito a ridimensionare le preoccupazioni degli investitori in merito alla politica commerciale statunitense.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,3% a 94,26 dal minimo della notte di 93,84, il minimo dal 14 giugno.
L’euro va giù dello 0,4% contro il dollaro a 1,1650, dopo essere salito al massimo di due settimane di 1,1720 nella notte.
Anche la sterlina scende contro il dollaro, con il cambio GBP/USD giù dello 0,4% a 1,3220.
Contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, invece, il biglietto verde continua a scendere e si attesta a 109,65, dopo aver segnato il minimo di due settimane di 109,36 ieri.
Sul mercato dei bond, il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA è pressoché invariato al 2,88%.
4. Attesi dati sulla fiducia dei consumatori USA e interventi dei membri della Fed
Gli operatori si concentreranno su una nuova serie di dati economici USA per valutare lo stato di salute della principale economia mondiale.
Per quanto riguarda i dati, sono in programma i dati sull’indice sui prezzi delle case S&P/Case-Shiller alle 9:00 ET, seguiti dalla fiducia dei consumatori e dall’indice manifatturiero della Fed di Richmond alle 10 ET.
I dati difficilmente incideranno sulle prospettive della politica monetaria, dopo che il Presidente della Fed Jerome Powell la scorsa settimana ha ribadito che la probabilità di un aumento graduale dei tassi rimane alta.
Tra gli interventi dei banchieri centrali, saranno seguite le parole del Presidente della Federal Reserve di Atlanta Raphael Bostic che terrà un discorso al Birmingham Civil Rights Institute, in Alabama, alle 13 ET.
Il Presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan parteciperà alle 13:45 ET ad un evento a Houston.
5. Prezzo del greggio in salita in attesa dei dati API
Il prezzo del greggio sale, supportato dal calo della produzione canadese e dall’incertezza per le esportazioni libiche, anche se i guadagni restano limitati dalla prospettiva di un aumento delle scorte OPEC.
I trader del greggio attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero.
L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale sulle scorte per la settimana terminata il 22 giugno alle 16:30 ET (20:30 GMT), tra le previsioni di un calo di 2,4 milioni di barili.
I future del greggio WTI scambiati a New York salgono di 11 centesimi a 68,19 dollari al barile, mentre i future del Brent vanno su di 28 centesimi a 74,83 dollari al barile.