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FinanciaLounge lo aveva già scritto nel Caffè scorretto del 13 agosto: “Molti parlano di contagio che dalla Turchia potrebbe estendersi ad altri mercati emergenti, con gli occhi ovviamente puntati sulla Cina. Ci si dimentica che, vent’anni dopo la crisi asiatica, le economie emergenti sono diventate molto, ma molto più grandi, e la dimensione le mette al riparo da shock esterni”.
Quasi un mese dopo la correttezza di quell’analisi viene certificata dall’autorevole Financial Times, che pure era stato il primo a lanciare l’allarme sui mercati emergenti entrati in territorio Orso. Venerdì 7 settembre infatti il foglio color salmone della City scrive nella Lex Column che gli emergenti non sono contagiosi, una puntata in territorio Orso non vuol dire crisi sistemica. E argomenta che, anche se il dollaro forte ha tracciato un confine tra gli USA e il resto del mondo, i paesi che hanno visto le rispettive valute, debito e Borse andare in sofferenza sono quelle i cui problemi erano già ben noti e in gran parte creati in casa, come nei casi di Turchia e Argentina...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge
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