Di Giulio Zangrandi
Instabilità dei mercati e tensioni geopolitiche richiedono agli investitori scelte calibrate sul breve. E per il group cio Daniel Ivascyn, il fixed income ben selezionato risponde a questa necessità. Dal credito alle valute, ecco cosa comprare
Crescita lenta, banche centrali e geopolitica hanno tarpato le ali al reddito fisso anche nella prima parte del 2024. Eppure, non mancano le premesse perché il quadro possa ribaltarsi nel giro di pochi mesi. Nonostante l’inflazione americana resti alta e lo scenario mediorientale si sia fatto ancora più complesso, cresce infatti la schiera di chi crede che la seconda metà dell’anno rappresenterà una stagione d’oro per l’asset class. Tra questi c’è anche Daniel Ivascyn, group chief investment officer di Pimco e gestore della Strategia Income della casa, secondo cui il mercato attuale offre grandi opportunità di rendimento se approcciato in modo attivo. Una convinzione che lo spinge a suggerire un’asset allocation tattica, anche alla luce di come evolverà il quadro macro.
USA sempre solidi. Europa in ordine sparso
Proprio sul fronte macro, Ivascyn continua a considerare quello americano il mercato obbligazionario su cui focalizzarsi. E questo perchè il Paese si conferma il più resiliente nel panorama internazionale. L’economia Usa è infatti meno sensibile ai tassi d’interesse rispetto alle altre e i suoi mercati azionari sono sostenuti da innovazioni tecnologiche di portata rivoluzionaria come l’intelligenza artificiale. Per questo motivo, benché ritenga che la crescita abbia raggiunto il picco nel 2023, l’esperto vede come “un’evoluzione del tutto plausibile” l’ipotesi di atterraggio morbido e non esclude neppure uno scenario di protratta e robusta crescita. Quanto all’Europa, prezzi e conflitti geopolitici continuano a pesare. Discorso a parte viene fatto per i tassi di interesse, con Federal Reserve e Banca Centrale Europea che seguire percorsi differenti nell’allentamento della stretta monetaria.
Approccio tattico per affrontare un quadro mutevole
Proprio la variabilità di condizioni sul mercato induce però Pimco a conservare un approccio tattico, che permetta cioè di modificare nel breve sia l’entità sia la composizione e l’area geografica dell’esposizione ai tassi. “Pur non volendo ruotare in modo massivo dagli States ad altre allocazioni”, chiarisce Ivascyn, “potremmo incrementare in modo selettivo le posizioni globali della nostra Strategia Income se trovassimo valore in mercati selezionati che offrono solido potenziale di rendimento”. Due esempi su tutti vengono da Regno Unito e Australia, dove il manager scorge “valutazioni interessanti” ma anche “economie più sensibili alla politica monetaria e che beneficiano di dinamiche più robuste in termini di debito pubblico”. Quanto alla duration, benché anche la porzione a breve appaia interessante ora che i mercati scontano un taglio dei tassi Fed non prima di fine anno, l’impostazione di Ivascyn appare più decisa: “Focalizzarsi perlopiù sul tratto della curva intorno ai cinque anni”.
Non solo bond: occasioni anche nel credito. Ma con cautela
Non c’è però solo l’obbligazionario nel portafoglio pensato da Ivascyn. Un caposaldo della Strategia Income di Pimco è infatti puntare sul credito societario investment grade, con investimenti di grado senior nel comparto finanziario e focus anche su altri settori. “Preferiremmo più di premio al rischio ma fondamentali e fattori tecnici del segmento sono validi”, spiega. Stesso discorso per l’high yield, dove il target principale restano le aziende di maggiore qualità e le posizioni che offrono vantaggi in termini di rendimento o clausole protettive. Su due settori il cio di Pimco dice invece di voler conservare cautela: i prestiti a tasso variabile, perché rappresentano un ambito in cui le clausole di tutela sono indebolite e le imprese pagano tassi più alti, e quelli alle aziende che hanno spuntato finanziamenti a basso costo durante la pandemia, perché sono più sensibili al ciclo economico. Al loro posto, spiega, la casa opta per aumentare la liquidità mentre l’immobiliare americano resta marginale a causa dell’incertezza che circonda soprattutto il ramo commerciale.
Emergenti fuori dai radar, valute a parte
Benché fondamentali e fattori tecnici siano positivi, Pimco ha ridotto l’esposizione complessiva al rischio sui mercati emergenti. “Deteniamo alcune posizioni di piccola entità e alta qualità sui tassi d’interesse in Paesi che hanno compiuto progressi nel domare l’inflazione e presentano un vantaggio di rendimento sugli Stati Uniti”, spiega Ivascyn, che fa l’esempio di Brasile e Messico. Lo stesso approccio non vale però in campo valutario, dove la casa ha sì smorzato l'orientamento negativo sul dollaro del 2023 ma anche costruito un paniere di divise che sono espressioni di relative value. “Un insieme di posizioni diversificate e gestite in modo attivo che quest’anno ha contribuito a un rendimento incrementale positivo rispetto ad alternative passive”, le ha definite Ivascyn.
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