Secondo Capital Group il problema è la liquidità, anche perché l’Fmi non ha ancora erogato l’attesa tranche di finanziamenti. Per ora si affida alle restrizioni di capitale. Banche piene di liquidità
L’Argentina non è più in prima pagina come ad agosto, dopo il crollo di peso e Borsa seguito alla vittoria inattesa alle primarie del candidato d’opposizione Fernandez, che contende la presidenza al moderato Macri. La tenuta del Paese sudamericano, che ha dovuto introdurre restrizioni ai movimenti di capitale per evitare un nuovo tracollo del peso, nel breve-medio termine è appesa alla liquidità che potrebbe arrivare dal Fondo monetario internazionale (Fmi), una tranche da 5,4 miliardi di dollari che doveva arrivare a settembre ma non è stata ancora erogata. E soprattutto al risultato delle elezioni presidenziali del 27 ottobre, di cui il Fondo probabilmente aspetterà l’esito per decidere se e come andare avanti nel programma di salvataggio da 57 miliardi di dollari concesso l’anno scorso. Il problema argentino non è tanto l’insolvenza, ma la liquidità. Che se non arriva potrebbe far mancare quel poco di fiducia che ha impedito sinora alla situazione di precipitare.
LE RESTRIZIONI AGLI ACQUISTI DI VALUTA HANNO AVUTO QUALCHE EFFETTO
Steven Backes, portfolio manager e analista d’investimento specializzato nel debito emergente di Capital Group, sottolinea che nelle ultime settimane i mercati argentini hanno subito una nuova brusca correzione, nel timore che Alberto Fernandez possa vincere le elezioni con un programma di politiche economiche e di ristrutturazione del debito che potrebbero annullare alcuni dei modesti progressi compiuti sotto la presidenza Macri. Secondo l’esperto, la crisi di fiducia ha indotto alla fuga molti investitori argentini ed esteri, provocando una caduta del peso, che la banca centrale ha cercato di arginare attingendo alle riserve. Per non prosciugarle il governo ha introdotto a settembre limiti agli acquisti di valute estere, riuscendo a creare stabilità a breve termine con un recupero del peso...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge