I mercati entrano nella parte finale del 2019 con le Borse in apparente stabilizzazione. Stime a lungo termine ‘grigie’ per tutte le asset class, ma i tassi Usa in calo possono essere un bonus sottostimato per famiglie e imprese americane
LA RIPRESA AUTUNNALE NEL SEGNO DEL DOLLARO FORTE
I mercati azionari hanno chiuso agosto su una nota di stabilizzazione, il dollaro si è rafforzato su quasi tutte le valute, americani e cinesi (soprattutto) sono alla ricerca del punto di sopportazione oltre il quale uno dei due, o entrambi, dovrà concedere qualcosa. Intanto sono in arrivo dati economici importanti, a cominciare dal Job Report Usa venerdì, ma anche vendite di auto e ordini di beni durevoli. Intanto in Europa ci si prepara al ritorno della Bce del 12 settembre, quando si alzerà il velo sui dettagli del nuovo stimolo monetario, con i pochi falchi rimasti sempre più sulla difensiva, mentre gli investitori continuano a tenere sotto i riflettori gli sviluppi politici in Gran Bretagna, Italia e Germania reduce dalle elezioni nei lander dell’ex DDR. Nel resto del mondo da segnalare le riunioni delle banche centrali di Australia, Canada e Svezia, tutti e tre paesi del G10. Gli australiani hanno già tagliato due volte quest’anno, i canadesi invece potrebbero decidere di accodarsi alla Fed, mentre la Svezia è già entrata in territorio di tassi negativi, con la corona che viaggia ai minimi da 17 anni contro dollaro. La forza del biglietto verde resta incontrastata sul tavolo globale del Forex, con l’unica parziale eccezione delle Yen, che si avvantaggia anche della debolezza dello Yuan cinese...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge