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Cina fonte di timori, ma Evergrande non è Lehman come non lo erano le banche Usa

Pubblicato 21.08.2023, 11:06
© Reuters.  Cina fonte di timori, ma Evergrande non è Lehman come non lo erano le banche Usa
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Drammatizzazione mediatica ma reazione contenuta dei mercati, che guardano più al summit dei banchieri centrali di Jackson Hole e a quello ‘alternativo’ dei Brics

Rieccoci al nuovo ‘caso Lehman’. Questa volta l’epicentro non sono le banche regionali Usa come tre mesi fa ma il colosso immobiliare cinese Evergrande (HK:3333), in stranote condizioni finanziarie disastrate. A far scattare l’allarme rosso nei titoli dei media, che specialmente ad agosto sono obbligati a ‘sanguinare’, è stata la richiesta di protezione dai creditori per gli asset Usa, a norma del chapter 15 della legge fallimentare americana, dedicato ai casi di crisi debitorie transfrontaliere. Da oltre due anni Evergrande con un’esposizione anche questa stranota di 300 miliardi di dollari, riesce a fatica a onorare le scadenze del debito solo grazie all’aiuto pubblico di Pechino. Sui mercati l’impatto è stato decisamente modesto, perfino a Shanghai, con gli investitori più concentrati sui messaggi che possono arrivare dal simposio delle banche centrali di Jackson Hole, in Wyoming, che si tiene a metà settimana, con un occhio anche al summit dei Brics in Sudafrica e all’avvitamento inflazione-tassi in Turchia.

ECONOMIE IN GALLEGGIAMENTO, ANCORA LONTANO L’ALLENTAMENTO MONETARIO

Un anno fa gli investitori erano concentrati sul timore che la stretta delle banche centrali causasse una recessione, questa vola scrutano la località montana del Nord Ovest americano dove si riuniscono i capi di Fed, Bce, Bank of England e Banca del Giappone nella speranza di inflazione in rientro ed economie in recupero, anche se l’avvio di un nuovo ciclo accomodante sembra lontano. I rendimenti obbligazionari continuano a puntare al rialzo e innervosiscono anche Wall Street. Le principali economie sviluppate sembrano comunque in forma migliore della seconda parte del 2022, anche se la spinta primaverile della ripresa ha perso colpi, come mostrano gli indici PMI che registrano l’andamento dell’attività manifatturiera e dei servizi soprattutto nell’Eurozona dove anche la seconda componente ha rallentato...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge


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