Di Alessandro Albano
Investing.com - Goldman Sachs (NYSE:GS) ed altri importanti player del settore finanziario americano hanno rivisto al ribasso le stime sulla crescita cinese, citando le preoccupazioni sulla crisi energetica in atto e una potenziale crisi del debito innescata dalla debacle di China Evergrande (HK:3333).
La banca d'investimento stima un tasso di crescita 2021 al +7,8%, rispetto al +8,2% del precedente outlook, mentre nel terzo trimestre il Pil annuale è previsto al +4,8% dal 5,1% stimato in precedenza. Per gli ultimi tre mesi dell'anno, GS ha tagliato il tasso al +3,2% dal 4,1%.
"Le misure per ridurre le emissioni legate al carbone e una riduzione delle importazioni hanno influenzato i livelli di offerta, contribuendo a un forte aumento dei prezzi dell'energia", hanno affermato gli analisti di Goldman, a cui si aggiungono "altri importanti rischi economici derivanti dalla crisi del debito di Evergrande".
A rimarcare la serietà del contesto energetico cinese è il Global Times, principale megafono del governo di Pechino, il quale ha riportato che i limiti alle produzione di energia "causati da molti fattori tra cui un forte aumento dei prezzi del carbone e l'aumento della domanda, hanno portato ad effetti collaterali di tutti i tipi nelle fabbriche cinesi, con una riduzione o l'arresto completo della produzione".
Gli addetti ai lavori, scrive il giornale, prevedono che la situazione "potrebbe peggiorare con l'avvicinarsi della stagione invernale", con le autorità cinesi che "lanceranno nuove misure, tra cui un giro di vite sui prezzi del carbone, per garantire una costante fornitura di elettricità".
S&P e Nomura
Dopo la revisione di Goldman Sachs, anche S&P Global Ratings ha deciso di seguire l'esempio tagliando le prospettive su Pechino, la cui incertezza "influenzerà le prospettive di crescita economica di tutto l'Asia-Pacifico".
L'agenzia di rating ha ridotto le previsioni 2021 all'8% dall'8,3%, mentre la proiezione di crescita per l'Asia-Pacifico si è abbassata al 6,7% dal 7,5% precedente.
"Il rischio crescente riguarda il percorso di crescita in Cina", ha affermato Paul Gruenwald, chief economist di S&P Global Ratings, aggiungendo che le nuove ondate di Covid "hanno indebolito le prospettive economiche della regione".
Per Nomura Bank, la seconda economia mondiale crescerà del 7,7% quest'anno dal +8,2% precedentemente previsto, a causa dei tagli sui consumi di energia per contrastare una crisi energetica che sta colpendo gran parte dell'economia globale.