Potrebbe essere Joe Biden a far cadere le **accuse nei confronti del fondatore di Wikileaks, Julian Assange.**Durante un incontro con il premier giapponese Fumio Kishida, a domanda specifica, il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che sta valutando la richiesta dell'Australia di rinunciare a perseguire Assange, al centro di un procedimento giudiziario ultradecennale da parte della giustizia statunitense.
Julian Assange, che è in detenzione in una prigione di massima sicurezza nel Regno Unito, deve rispondere a 18 capi di accusa negli Usa per spionaggio per la violazione dell’Espionage Act e rischia 175 anni di carcere.
Di cosa è accusato Assange
la presunta collaborazione con l’allora militare Bradley ManningNel 2022 l’Alta Corte di Londra ha decretato il suo trasferimento oltreoceano, motivandolo con le rassicurazioni diplomatiche, fornite dagli Stati Uniti, sull’intenzione di non incarcerarlo negli istituti penitenziari più duri e di non fargli subire le misure detentive più stringenti.
L’allora ministra britannica degli Interni, Priti Patel, ha formalmente approvato la sua estradizione. A marzo l’Alta Corte ha accolto la possibilità di ricorso di Assange contro il trasferimento negli Stati Uniti. I giudici britannici hanno dato agli Usa un’ulteriore opportunità di fornire assicurazioni diplomatiche che i diritti umani di Assange non saranno violati. La Corte esaminerà nuovamente il caso il 20 maggio.
Biden su Assange: forse un passo indietro
Da anni, l’Australia (di cui Assange è cittadino) chiede agli Stati Uniti di recedere in merito alle accuse. Nel 2017 l’ex presidente Barack Obama aveva concesso la grazia a Chelsea Manning, l’ex analista dell’intelligence condannata a 35 anni di carcere per aver aiutato Assange ad accedere a file segreti.
In questi anni, l’Australia ha parlato di discrepanze da parte di Washington nel trattamento di Manning e Assange.